Un uomo di 48 anni licenziato dalla “Tekra”, l’azienda che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti, è salito stamani – dove ancora si trova – sulla pensilina al primo piano del municipio di Gela, si è cosparso gli abiti di benzina e ha minacciato di darsi fuoco se il sindaco non l’avesse aiutato a riottenere il suo posto di lavoro.
“Se non fai un gesto disperato nessuno ti ascolta”, ha detto ai cronisti. Sono intervenuti i vigili urbani e lo stesso sindaco, Domenico Messinese, che ha convinto l’operaio a desistere dal suo proposito e a seguirlo in ufficio per esporre il suo problema.
L’uomo, che proprio oggi compie gli anni, è sposato e padre di due figli. Insieme con altri 39 colleghi, ha detto di essere stato licenziato al termine di un contratto a cinque proroghe, quando pensava invece di essere assunto a tempo indeterminato.
Ma mentre 15 dei suoi colleghi hanno avviato procedure legali ed altri 24 si sono rivolti all’ispettorato del lavoro, riottenendo il posto di lavoro. Lui è rimasto fuori “perché male consigliato da certi sindacalisti”. Il sindaco si è impegnato a incontrare i dirigenti della Tekra per esaminare la possibilità di una riassunzione dell’operaio.
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