Due siti siciliani sono nell’elenco dei possibili obiettivi europei in caso di guerra. Si tratta della base militare Usa di Sigonella e degli impianti di controllo satellitare Muos di Niscemi. Con l’attacco all’Iran in entrambi i siti è salito il livello di allerta.

Paura a Niscemi

Le probabilità che le capacità dell’Iran di colpire ad una così lunga distanza sono residuali ma il semplice innalzamento del livello Defcon (acronimo che indica la prontezza operativa di reazione ad un attacco) crea tensione nella popolazione di Niscemi che vive poco distante dal grande sistema di antenne che governano un sistema di satelliti spia (e non soltanto).

Il sindaco scrive alla Presidente del consiglio

Così il sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti, ha inviato nelle scorse ore una nota alla presidente del consiglio Giorgia Meloni per chiedere rassicurazioni e fare chiarezza sul coinvolgimento della base della marina militare americana, Muos di Niscemi nel conflitto bellico in Iran su sollecitazione del comitato No muos che ha chiesto di sapere il livello di allerta.

“Abbiamo scritto per manifestare la profonda preoccupazione della popolazione rispetto alla sicurezza data la presenza della base Muos a Niscemi – ha detto il sindaco Conti all’agenzia di stampa Italpress – abbiamo chiesto delle rassicurazioni, un incontro e soprattutto quali saranno le conseguenze per la popolazione”.

Le preoccupazioni

La preoccupazione del comitato No Muos è che la presenza delle basi di Sigonella e Niscemi trasformi la Sicilia in un “fronte attivo.” Così si legge nella nota inviata al primo cittadino Conti “Coinvolgendo la popolazione in guerre mai dichiarate dal governo italiano ma presenti di fatto”.

Il comitato No Muos, intanto, prenderà parte, Sabato 28 giugno, ad un presidio dinanzi i cancelli della base militare di Sigonella annunciato da un cartelle di associazioni fra cui la Cgil e al quale hanno già aderito anche Pd e Movimento 5 stelle