Si è costituito parte civile un giovane di 18 anni nel processo a carico di A.C.L., dipendente di una comunità per minori del Nisseno, rinviata a giudizio per violenza sessuale.
I fatti risalgono all’estate del 2016 quando il ragazzo, difeso dall’avvocato Massimiliano Bellini, aveva ancora 13 anni.
Secondo l’accusa la donna, che adesso ha 35 anni, agendo contro la volontà del minore lo avrebbe costretto a subire più rapporti sessuali contro la sua volontà.
La prima volta lo aveva sorpreso nella lavanderia della struttura dove lo aveva baciato palpeggiandogli il sedere.
Quella notte si era poi introdotta nella sua stanza costringendolo ad avere un rapporto sessuale completo, cosa che si era ripetuta anche la notte successiva, con l’aggravante, secondo quanto contestato dall’accusa, di aver commesso il fatto nei confronti di una persona che non aveva ancora compiuto 16 anni e di aver commesso il fatto all’interno di un istituto di formazione.
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