Percepiva il reddito di cittadinanza ma faceva l’estorsore. Per anni, secondo l’accusa, ha oppresso e soggiogato una 71enne nissena dalla quale è riuscito a farsi consegnare la somma complessiva di 58mila euro. I carabinieri di Caltanissetta hanno arrestato un 41enne, in flagranza del reato di estorsione.
L’uomo, un nisseno incensurato e fruitore di reddito di cittadinanza, intascava, sempre secondo gli investigatori, periodicamente grosse somme di denaro, che la donna aveva risparmiato negli anni “con sacrifici, utilizzando atti vessatori e di intimidazione”.
I carabinieri, dopo diversi appostamenti, hanno bloccato il presunto estorsore nei pressi dell’abitazione della vittima, dalla quale aveva appena preso 4.000 euro in banconote, che erano state precedentemente fotocopiate dai militari.
L’arrestato è stato condotto al carcere Malaspina di Caltanissetta, e in sede di udienza di convalida, ha ammesso le proprie responsabilità, confermando di avere estorto alla vittima la somma complessiva di 58mila euro nel corso degli ultimi anni, con la minaccia di diffondere video compromettenti, comunque inesistenti.
Un altro caso di estorsione, questa volta ai danni di un minore e del padre, è accaduto ad ottobre a Trapani.
Avevano estorto denaro al padre di un minorenne che avevano precedentemente minacciato pretendendo 20.000 euro. Per questo motivo, due giovani sono stati arrestati dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Trapani.
In particolare, uno dei due, diciannovenne, già conosciuto per dei piccoli precedenti, aveva convinto il minorenne a lasciargli il libero accesso al proprio garage, per nascondervi non meglio specificati oggetti, in cambio dell’elargizione di un compenso.
In seguito, a causa della sparizione di uno zaino nascosto all’interno della predetta autorimessa, il giovane aveva iniziato a minacciare il minore, paventando conseguenze per lui e per la propria famiglia, qualora i legittimi proprietari non fossero stati rimborsati dell’ammanco del borsone, dato il rilevante valore del contenuto, sconosciuto al minorenne.
Il ragazzo, in preda al panico per le minacce subite, si era quindi confidato con il proprio genitore, che, dopo aver avuto un incontro con l’estorsore, in cui gli erano state prospettate pesanti conseguenze nel caso in cui non avesse pagato una cifra di almeno circa 20.000 euro, aveva deciso di rivolgersi alla polizia di stato, prima di un secondo appuntamento con il malvivente.
I poliziotti si sono così appostati in prossimità del luogo concordato per l’incontro ed hanno atteso l’arrivo dell’estorsore, che si è materializzato a bordo di una vettura, accompagnato da un complice con funzione di “palo”.
Non appena è stata consegnata dalla vittima una prima tranche di denaro concordata sul posto, è scattato il blitz ed entrambi i giovani, uno dei quali ha tentato la fuga, sono stati bloccati.
Per loro, con l’accusa di estorsione in concorso, sono scattate le manette: uno è finito in carcere, l’altro ai domiciliari.