Nella serata di ieri, i carabinieri del comando compagnia di Paternò, nell’ambito delle azioni di contrasto ai fenomeni criminali connessi agli stupefacenti, hanno arrestato in flagranza un 31enne adranite per detenzione ai fini di spaccio di cocaina.

L’operazione

Nella circostanza i militari dell’Arma, a seguito di un’articolata attività info-investigativa, i si sono recati presso l’abitazione dell’uomo, situata nel centro abitato di Adrano, dove al termine della perquisizione domiciliare, hanno recuperato un ingente quantitativo di droga, materiale per il confezionamento delle dosi e denaro contante, ritenuto provento dell’attività delinquenziale, tutto ben nascosto dietro il forno a microonde della cucina.

In particolare sono stati sequestrati: otto involucri contenenti complessivamente 250 grammi di cocaina, per un valore al dettaglio di circa 13.000, tre dosi di marijuana, per un totale di 7 grammi, tre bilancini di precisione, 1.600, in banconote di vario taglio.

Il 31enne è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare presso il carcere di Catania Piazza Lanza.

Un indagato

Questa Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito delle indagini a carico di un catanese 56enne, indagato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate nei confronti della convivente, una 68enne catanese, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale etneo, la misura cautelare della custodia in carcere, eseguita dai Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Dante.

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati specializzati sui reati che riguardano la violenza di genere, seppur in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato, hanno fatto luce sulle condotte poste in essere dall’uomo sia durante la convivenza, che dopo l’interruzione della relazione sentimentale con la ex compagna.

Quest’ultima, lo scorso mese di luglio, a causa delle continue violenze fisiche e morali subite dal fidanzato che avevano minato la sua serenità ingenerando in lei un persistente stato di ansia ed il timore per la sua incolumità personale, aveva chiesto ed ottenuto di esse collocata in una struttura protetta, senonché, indotta a fare rientro a casa dall’uomo, che aveva manifestato un apparente ravvedimento, sarebbe stata ancora vittima di analoghe e ripetute violenze, fisiche e morali.

Le reiterate condotte delittuose dell’uomo, per le quali già dallo scorso marzo era attinto da ammonimento del Questore di Catania, che non mancava di minacciare di morte la convivente, culminavano in un’altra aggressione, avvenuta nella notte del 5 settembre, a seguito della quale la donna oltre a riportare lesioni personali guaribili in 4 giorni, esasperata, chiedeva nuovamente il collocamento in struttura protetta. che hanno associato l’uomo alla casa circondariale di Gela.

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