Dopo l’aggressione contro un medico all’ospedale Vittorio Emanuele di Catania e l’annunciata proposta di introdurre in Piemonte dei gettoni a prestazione per i giovani medici per ridurre le liste di attesa, il segretario generale del Sindacato dei Medici Italiani, Pina Onotri, rivolge un appello al presidente del governo, Paolo Gentiloni.
“Questa demolizione della figura del medico, parte con la precarizzazione dei contratti, prosegue con il blocco del turnover, e con la riduzione del personale, ma ha una delle sue cause principali nello stesso smantellamento della sanità pubblica, nei tagli lineari, nella chiusura di strutture senza prevedere alternative adeguate sul territorio”, dice Onotri in una nota.
“Tutti questi fattori – continua il segretario generale Smi- rendono il medico un bersaglio facile tanto per i violenti, quanto per le frustrazioni dei cittadini sempre più insoddisfatti di una sanità pubblica sempre più povera e disorganizzata”.
Onotri esprimendo solidarietà nei confronti del medico aggredito a Catania lancia la proposta di una giornata nazionale per la difesa della professione, magari anche nella cittadina etnea, “quindi rilanciamo in questa sede la necessità di un tavolo con il ministro degli Interni, Minniti, affinché si apra una vera e propria Vertenza sicurezza per il Ssn”.
“Al premier, un appello – conclude Onotri – basta con le scorciatoie lastricate di precarietà, come quella avanzata dalla Regione Piemonte con la proposta di gettoni a prestazione per i neo medici per smaltire le liste di attesa. O come in Sicilia dove a circa migliaia di camici bianchi i contratti da dieci anni vengono rinnovati di semestre in semestre: si assuma finalmente e stabilmente il personale. Infine: si rimetta davvero la sanità nell’agenda politica del Paese. No a ipotesi emergenziali come i gettoni/voucher”.
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