I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Randazzo hanno arrestato nella flagranza il 37enne Biagio Catania di Bronte, poiché ritenuto responsabile di evasione.

Già condannato ad oltre 6 anni per tentato omicidio, reato commesso a Bronte il 13 gennaio 2018, sta scontando la pena ai domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.

Probabilmente stanco di vivere con i genitori, ieri sera, ha deciso di preparare le valigie e andare via di casa. L’allarme giunto alla centrale operativa del Comando Compagnia di Randazzo ha avviato l’immediata verifica telefonica in casa del detenuto con la laconica risposta della madre che riferiva che il figlio munito di bagagli aveva lasciato l’abitazione.

In zona è stata inviata immediatamente una pattuglia del radiomobile che, nel giro di pochi minuti, è riuscita a rintracciare ed ammanettare il fuggitivo.
L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato ricollocato ai domiciliari.

Quanto accaduto è soltanto l’ennesimo caso di evasione dagli arresti domiciliari.
Restando sempre nel Catanese, ed in particolare nel capoluogo etneo, lo scorso giugno, la Polizia Stradale ha arrestato il venticinquenne Giuseppe Platania, già ai domiciliari e provvisto anche di braccialetto elettronico, mentre si aggirava a bordo della sua autovettura sul lungomare di Catania, nei pressi della piazza Mancini Battaglia. L’arresto era arrivato nell’ambito dei servizi disposti dal Questore, coordinati dalla Sala Operativa della Questura, anche allo scopo del contrasto ai parcheggiatori abusivi.
La presenza dell’autovettura, che improvvisamente aveva accelerato alla vista degli agenti, aveva incuriosito gli operanti che l’hanno inseguita e preso il numero di targa, sottoponendolo ad un veloce controllo, dal quale risultava priva di assicurazione. Il conducente, un giovane catanese, da solo a bordo, era anche privo della patente di guida. Ma non solo, era sottoposto agli arresti domiciliari, tant’è che era provvisto anche di braccialetto elettronico.
Il giovane si era giustificato sostenendo che aveva informato prima di uscire la Questura dovendosi recare al Sert; ma la spiegazione non aveva convinto gli agenti, in quanto Platania si trovava ben lontano sia dalla propria abitazione di Catania, sia dallo stesso Sert. La perquisizione fatta immediatamente sul posto aveva inoltre fatto scoprire agli agenti, addosso al giovane, una dose di marijuana.