Magari non sarà crisi, ma il caso che scuote l’alleanza fra Pd e alfaniani passa, di sguincio, da Paternò. E’ paternese doc, infatti, Salvatore Torrisi che da ieri è il nuovo presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato: è andato ad occupare il posto che fu di un’altra catanese illustre, Anna Finocchiaro, divenuta ministro del Governo Gentiloni.

La vicenda è più complessa di quanto possa apparire perché va sottolineato che la Commissione in questione è fondamentale per la compilazione della nuova legge elettorale, l’ultima vera partita della legislatura in corso.

Fra il Pd renziano e gli alfaniani sono volate grosse con il ministro degli Esteri che rispondendo a Matteo Orfini sbotta: “Siccome non siamo nati ieri e abbiamo capito il giochino dico che non ci stiamo. Se qualcuno cerca pretesti per far cadere il governo e andare al voto anticipato lo dica chiaro”. Alfano ha proseguito chiedendo a Torrisi di dimettersi e ribadendo che una sua decisione diversa sarebbe inconciliabile con la permanenza in Ap.

Il senatore di Paternò, però, non ne vuole sapere bollando la questione come “una richiesta inconcepibile, irrituale, manco nel Pcus sovietico”. Il suo telefono è irraggiungibile, ma il ruolo che riveste oggi, proprio in vista della nuova legge elettorale, lo rende uno degli uomini più importanti (e probabilmente più corteggiati) di Palazzo Madama.