Catania fa i conti con l’ondata di maltempo che non dà tregua. In 24 ore sono caduti circa 200 millimetri di pioggia nella zona nord della città e 130 nella zona sud.

Le maggiori criticità sono state registrate intorno alle 15 e intorno alle 22 di ieri, quando in pochi minuti sono caduti 20 millimetri di pioggia. Dopo la mezzanotte e fino alle otto di questa mattina non ci sono stati altri picchi e sono caduti 60 millimetri di pioggia.

Sono numerosi gli interventi dei vigili del fuoco che hanno prestato assistenza a quanti, in larga parte del territorio etneo, hanno richiesto interventi per allagamenti e cornicioni pericolanti.

Da segnalare, la notte scorsa, il crollo di parte di un edificio comunale in via Volturno e soprattutto la presenza di allagamenti causati da tombini otturati o saltati e buche in molte arterie cittadine sia in centro che in periferia.

Nel quartiere di San Giovanni Galermo le via Luisella, via Fasano, via Barriera, via Macello, via Acquario, via Villa Flaminia, via San Pietro Clarenza, via Girolamo Gravina sono quasi impraticabili con le macchine che devono passare da una corsia all’altra per evitare di finire in panne.

Il traffico sulla circonvallazione è andato avanti a singhiozzo mentre i pedoni devono fare i conti con marciapiedi completamente inghiottiti dall’acqua.

“A questo va aggiunto il nodo legato alle tante caditoie rubate ed ai chiusini otturati- sottolinea il vice presidente della IV municipalità Giuseppe Zingale-. Tutte questioni che trasformano San Giovanni Galermo in una specie di Venezia del Sud con tanti problemi e poche risposte”.

Oggi intanto si è svolta in Municipio una riunione a cui hanno preso parte i rappresentanti degli assessorati ai Lavori pubblici, alle Manutenzioni, alla Scuola, ai Servizi sociali e i responsabili di Pubblica incolumità, Protezione civile, Polizia Municipale e Amt e anche dei Vigili del Fuoco.

Si è fatto il punto sui danni in edifici scuole e strade, esaminare criticità e rischi e pianificare gli interventi delle prossime ore.

Intanto è già polemica sulla gestione dell’emergenza e nelle specifico delle ordinanze relative alla chiusura delle scuole: molti comuni della provincia hanno disposto la serrata, il capoluogo no lasciando gli istituti scolasti regolarmente aperti.

Il vicepresidente del Consiglio comunale, Sebastiano Arcidiacono, parla di “inverosimile balletto delle ordinanze” e rilancia un tema dell’assenza di un coordinamento dell’area vasta provinciale “che la Città Metropolitana e il sindaco Bianco ancora una volta non hanno esercitato”.

Così da Palazzo degli Elefanti fanno sapere che proprio oggi si è discusso della necessità di avere indicazioni di allerta meteo più precise e di rispettare le linee guida emerse il 12 novembre del 2015 a Catania nel corso della giornata di confronto tra Dipartimento nazionale della Protezione civile, Regione e Comuni della Città metropolitana. “In quell’occasione – si legge in una nota -era emerso come soltanto in caso di codice rosso – e non arancione come oggi – i sindaci sarebbero stati tenuti a chiudere le scuole ed eventualmente gli uffici”.

Oggi, tuttavia, proprio nelle scuole cittadine c’è stata una bassa affluenza e in una decina di plessi sono state riscontrate infiltrazioni d’acqua, ma queste, tranne in qualche caso, non hanno causato particolari disagi.

Le situazioni più difficili sono state riscontrate nelle scuole Parini, Calvino e nel plesso di viale San Teodoro della Brancati, a Librino. Inoltre la scuola Meucci – che ospita anche una succursale del Principe Umberto -, attigua all’edificio di via Volturno in cui si è verificato un crollo, è stata chiusa per qualche ora in via precauzionale per consentire verifiche sulla sicurezza.

Nella costruzione danneggiata, i Vigili del Fuoco, dopo un esame, hanno escluso rischi per le parti dell’edificio abitate da alcune famiglie.

Per la giornata di oggi l’Amministrazione comunale raccomanda ancora alla popolazione la necessaria prudenza e, in particolare, di evitare l’uso di mezzi a due ruote come moto, motocicli e biciclette.