Nome più azzeccato non poteva esserci per l’operazione della Guardia di finanza sull’Istituto musicale Vincenzo Bellini di Catania: The Band.
Un’inchiesta che vede il coinvolgimento di 38 persone indagate, a vario titolo, per peculato, ricettazione, riciclaggio e associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio.
Ventitre le persone arrestate, sei delle quali in carcere, accusate di essersi appropriate di 14 milioni di euro tra l’ottobre 2007 e il febbraio 2016. Tutto nasce da una denuncia presentata da alcuni componenti del Consiglio di amministrazione, come il presidente Guido Ziccone, e dall’attuale direttore amministrativo del Bellini, Clara Leonardi. Con il denaro, gli indagati avrebbero acquistato anche gioielli, vestiti d’alta moda e andavano in vacanza.
Risulterebbero firme falsificate e mandati di pagamento compilati con causali differenti (a seconda che lo stesso documento fosse destinato alla banca o agli atti dell’ente).
In 9 anni l’attività (le banche chiamate a svolgere il mero servizio di “cassa”, hanno registrato importi o a favore dell’ex responsabile dell’ufficio ragioneria del Bellini e dei dipendenti suoi complici o a favore di imprese partecipi all’illecito) contestata dagli investigatori avrebbe fruttato 10 milioni di euro, mentre altri 4 milioni sarebbero ‘spariti grazie alla complicità di imprese commerciali compiacenti’, circa 20, destinatarie di pagamenti a fronte di prestazioni a favore del Bellini ma che risulterebbero non essere mai state effettuate.
In pratica le imprese, secondo la ricostruzione degli investigatori, aprivano conti correnti e carte prepagate nei quali far affluire il denaro sottratto, successivamente avrebbero dipsosto attraverso operazioni di home banking, assegni e prelevamenti in contanti, dei fondi illecitamente acquisiti per la restituzione e il reimpiego a favore degli indagati.
Il Bellini è un ente pubblico fondato nel 1951; è finanziato annualmente con contributi del Comune, della Città metropolitana e, in minima parte, con le rette dei frequentatori.
L’ex responsabile della Ragioneria del Bellini, Agata Carrubba, ed il marito Fabio Antonio Marco, entrambi finiti in carcere, sono i genitori del consigliere comunale di maggioranza Erika Marco (approdata di recente ad Articolo 4 dopo essere stata eletta con Il Megafono) che come ha precisato la procura è estranea all’indagine.
In una nota il sindaco Enzo Bianco ha detto: “È stato estirpato un cancro che minacciava di uccidere un’istituzione molto importante per l’intera Sicilia”.
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