“Debiti e decreti ingiuntivi rischiano di affossare definitivamente l’Amt che vede ora aggravarsi la crisi di gestione con le dimissioni del presidente Puccio La Rosa, già messo in discussione da un procedimento sulla legittimità della nomina. Il caso-Amt si somma a quello della Pubbliservizi, da settimane in attesa di vertici. Cgil, Cisl, Uil e Ugl dicono basta! Non si può giocare sulla pelle di lavoratori e dei cittadini. Enzo Bianco, il sindaco di Catania e della Città Metropolitana da cui dipendono le sorti delle due società partecipate, dica la verità sulla salute e sulle prospettive future di aziende che sono patrimonio collettivo”.
Lo affermano i segretari generali di Cgil, Uil, Ugl Catania Giacomo Rota, Fortunato Parisi e Giovanni Musumeci insieme con i segretari provinciali di Filt Cgil, Uil Trasporti e Ugl Trasporti Alessandro Grasso, Franco Di Guardo e Giuseppe Scannella.
Soffermandosi particolarmente sulla crisi dell’Azienda Metropolitana Trasporti, gli esponenti sindacali aggiungono: “Pretendiamo tutta la verità, senza giri di parole ed omissioni, oppure ulteriori perdite di tempo, perché non si può continuare a giocare sul futuro di un’azienda come l’Amt e sulla pelle dei suoi lavoratori. Il decreto ingiuntivo di Colocoop è l’ennesimo prodotto, di una gestione fino ad oggi poco chiara, che contribuisce rendere ancora più grave una situazione già allarmante”.
“Il tempo delle belle parole e dei proclami è finito – dicono i segretari di Cgil, Uil, Ugl, Filt, Uil Trasporti e Ugl Trasporti – Vogliamo sapere a quanto ammonta il debito attuale e se ci sono altri procedimenti che, come quello giustamente intentato dall’impresa di pulizie, in breve tempo possono decretare un nuovo fallimento dell’azienda ed il rischio di licenziamento per i lavoratori. Dal sindaco pretendiamo chiarezza non solo sulla nomina del presidente, dimissionario assieme al consigliere d’amministrazione Raffaella Mandarano, ma anche sulla mancata nomina del direttore. L’Amt è un patrimonio della città di Catania e del suo hinterland, per questo chiediamo una volta per tutte un sussulto di trasparenza nell’interesse delle centinaia di dipendenti e della cittadinanza che ci chiede di operare per il mantenimento di un servizio e non per accompagnarne il fallimento!”
Sulla stessa scia anche Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, Rita Ponzo, segretaria generale Fisascat Cisl Catania, e Mauro Torrisi, segretario generale Fit Cisl Catania. “Le recenti dimissioni del presidente dell’Amt, Puccio La Rosa, e quelle del mese scorso di Salvatore Muscarà, presidente di Pubbliservizi, riportano alla ribalta l’ineluttabilità di un confronto con l’amministrazione comunale e metropolitana sulle società partecipate. Siamo, infatti, fortemente preoccupati per le eventuali ricadute negative tanto sui lavoratori quanto sui servizi prestati alla cittadinanza”.
“È indubbio – aggiungono i tre segretari – che alle due partecipate va ridata governabilità. Ne va della credibilità della politica locale, che non può vivere di annunci ma deve dare segnali limpidi di concretezza, e dell’efficienza dei servizi forniti alla comunità locale e metropolitana, anche in condizioni di emergenza”.
In questo panorama, tutt’altro che confortante, arriva anche la lettera aperta dei lavoratori della Pubbliservizi che chiedono un’assemblea pubblica con la presenza di tutte le parti sociali.
“In questi mesi si è molto parlato di noi, società Pubbliservizi, e del nostro futuro, abbiamo ascoltato opinioni diverse e qualche promessa. Sappiamo bene che prendersi un impegno, seriamente, vuol dire dare garanzie anche pubblicamente. In questi giorni stiamo attraversando il mare tempestoso di presunti fallimenti, la paura dei ritardi degli stipendi e del rischio dell’incertezza. Non per scelta ma per necessità, la vicenda tiene con il fiato sospeso noi e le nostre famiglie, che sopravvivono grazie al nostro lavoro. Noi lavoratori riteniamo che la nostra Azienda “Pubbliservizi”, per ripartire deve farlo dalla legalità e da principi morali alla guida delle scelte aziendali, tali da indurci ad adottare un sistema gestionale che valorizzi e ottimizzi in modo efficiente le proprie risorse. Riteniamo che il rispetto della legalità e dei valori etici, non siano il risultato di regole imposte dall’alto, ma il frutto di un processo tale da costituire per noi e per tutti coloro che credono nella nostra Società, un momento importante di crescita e di responsabilità per uscire da questa condizione. Crediamo che le regole anche se non scritte debbano evidenziare l’insieme dei valori, dei principi e dei comportamenti, nonché i diritti e i doveri che riguardano tutti coloro che operano in questa Azienda”.
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