La Maratona di Catania, ammaina la bandiera e cancella la data del 13 dicembre, dando appuntamento al 2021.
Era rimasto l’ultimo baluardo tra i grandi eventi outdoor dell’isola di questo “martoriato” 2020, ma ha dovuto arrendersi a seguito del DPCM dello scorso 3 novembre che ha inasprito le misure in tema di contenimento alla pandemia, facendo ripiombare l’Italia in un lockdown “light”, seppur per fasce geografiche.

Proprio l’entrata in vigore dell’ultimo DPCM, ha frenato l’entusiasmo del comitato organizzatore della Maratona di Catania che nella giornata di ieri, su forte sollecito da parte del presidente dell’Atletica Sicilia Santi Monasteri, ha incontrato l’assessore allo sport del Comune di Catania Sergio Parisi e il delegato del CONI Catania Enzo Falzone.

Durante l’incontro, Monasteri ha illustrato come in questi mesi (in pratica fino a ieri) si sia lavorato per la realizzazione dell’evento, concordando i protocolli da attuare per garantire la sicurezza di tutti. Una manifestazione fortemente voluta, per dare continuità all’evento e per dare un segnale di “ripartenza” a tutto il movimento.

L’ultima virata del governo e la suddivisione in fasce (la Sicilia è a rischio medio-alto) ha però fatto saltare i piani e un programma che viaggiava dritto verso la data della terza edizione. Gli organizzatori si sono infatti venuti a trovare davanti a scenari “imprevedibili”, pronti a mutare da una settimana all’altra, con gli atleti che avrebbero pagato il prezzo più alto, quello dell’incertezza e del “non saper cosa fare, fino all’ultimo momento”.

“E’ una scelta molto dolorosa, perché fino a ventiquattr’ore fa stavamo lavorando per non interrompere questa tradizione – ha commentato il presidente dell’Atletica Sicilia Monasteri – avevamo anche deciso di ridurre la partecipazione, per garantire la sicurezza agli atleti. L’incontro di ieri è servito comunque a consolidare il rapporto tra la Maratona di Catania e l’Amministrazione comunale, ancora una volta in sinergia, nel prendere questa sofferta decisione che arriva in un momento particolarmente delicato. Un senso di rispetto nei confronti di quanti stanno soffrendo in questo momento.