“Avendo ‘praticato’ per molti anni dall’altra parte del Mediterraneo altre religioni, suggerisco a tutti di evitare i gesti simbolici. Mentre per noi, infatti, può apparire una cosa ’comprensibile’, per altri può apparire come una offesa”. Lo ha detto l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti a Catania parlando durante un seminario dal titolo dal titolo ‘Le nuove frontiere dell’immigrazione’.
“In tal senso – ha aggiunto- ricordo un dato di qualche anno fa. Ci fu un ministro italiano che si mise una maglietta con una vignetta sull’Islam e pensava di fare un gesto simbolico. Dopo qualche ora fu assaltato il consolato italiano a Bengasi. Ci furono 11 morti”.
“Ricordo an passant – ha sottolineato Minniti- che in Libia c’era Gheddafi e tutto si può dire su di lui tranne che non controllasse il territorio. Suggerisco prudenza sui gesti simbolici…’’.
’’Le migrazioni sono un business? No. Può esserci malaffare? Sì”.
“E tuttavia – ha proseguito l’ex ministro – definire le migrazioni un business significa non aver capito bene quello che abbiamo di fronte. Si può dire, parlando dell’immigrazione, la pacchia è finita? No”.
“Se io penso ad un minore non accompagnato che ha lasciato la famiglia per trovare un posto più sicuro – ha ancora detto l’esponente Dem- e appena arriva gli spiegò che la pacchia è finita, temo che quel minore non accompagnato non mi comprenda perché non ci può essere cosa più drammatica che lasciare la propria famiglia’’.
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