E’ un noto pregiudicato catanese l’ultrà che due giorni fa su un traghetto in servizio sullo Stretto di Messina ha aggredito l’amministratore delegato del Catania. Pietro Lo Monaco.

L’uomo, di cui non è stata resa nota l’identità, è stato arrestato per violenza privata aggravata da personale della squadra tifosi della Digos catanese in collaborazione con quello della Questura di Reggio Calabria.

L’arresto è stato eseguito in flagranza di reato differita, entro 48 ore dall’aggressione. Secondo la ricostruzione della Polizia di Stato, “il grave episodio si inscrive in una serie di fatti” finalizzati al “chiaro scopo di ottenere con la violenza che l’amministratore delegato abbandoni la gestione della società sportiva”.

Lo Monaco era stato aggredito, secondo quanto riferito da una nota della società, a bordo della nave traghetto durante il viaggio per raggiungere Potenza. Una situazione, si legge ancora, “già prevedibile alla luce dello striscione intimidatorio esposto in città e di quanto denunciato dal nostro amministratore delegato in occasione della conferenza stampa tenuta ieri”.

Secondo quanto raccontato nell’immediatezza dei fatti “Lo Monaco è stato colpito al volto, ha perso sangue dal naso e gli si sono rotti gli occhiali da vista”. Per lui non si sono registrate conseguenze peggiori ma Lo Monaco è rimasto scosso e le conseguenze contenute non sminuiscono la gravità del fatto in se

Martedì scorso, lo stesso Lo Monaco si era dimesso dalla carica di direttore generale del club etneo, rispondendo alle critiche e ai dubbi su un possibile fallimento della società, che ha dovuto giocare l’ultima partita di campionato a porte chiuse per l’impossibilità di pagare gli steward, ma adducendo anche motivi di salute.

Nella stessa giornata dell’aggressione il presidente della Lega di Serie C, Francesco Ghirelli, aveva espresso solidarietà a Lo Monaco: “Il suo carattere può piacere o no ma è indubbio che il calcio a Catania ha bisogno di lui. A volte è più efficace dire pochissime parole affinché ciò che si pensa sia chiaro”.

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