Nell’ambito dell’ordinaria attività di controllo del territorio, agenti della Polizia di Stato, della Volante del Commissariato di Adrano (in provincia di Catania), hanno denunciato un pregiudicato locale di 32 anni, per il reato di porto di oggetti atti ad offendere. Era in auto con un coltello a serramanico.

I controlli della Questura di Catania

Il giovane è stato controllato mentre viaggiava a bordo di un’autovettura, condotta da un amico. Insospettiti dall’atteggiamento tenuto dai due, i poliziotti procedevano a un’attenta perquisizione dell’auto e in effetti, all’interno di un marsupio di proprietà dell’indagato veniva rinvenuto un coltello a serramanico avente una lunghezza totale di 17 centimetri, sul cui possesso il pregiudicato non sapeva fornire alcuna valida giustificazione.

Denunciato

Si procedeva, pertanto, a deferire il trentaduenne all’Autorità Giudiziaria per aver violato la normativa sul controllo delle armi che punisce chi, fuori dalla propria abitazione, porta senza giustificato motivo strumenti da punta e da taglio che possono essere utilizzati quali strumenti di offesa alla persona. Il coltello è stato sequestrato dagli agenti di Polizia.

I casi precedenti

Il Commissariato di pubblica sicurezza di Adrano, esattamente un anno fa ha beccato e denunciato un 43enne, per il reato di porto di oggetti atti ad offendere. L’uomo è stato sorpreso in via Vittorio Emanuele mentre viaggiava a bordo della sua autovettura, nel corso di un posto di controllo. L’uomo è stato sorpreso con un coltello a serramanico all’interno di un marsupio.

Il coltello, del tipo “Columbia” aveva una lunghezza di 16 centimetri con una lama lunga 7 centimetri. L’uomo era stato denunciato per il medesimo reato nell’anno 2003 ed è stato denunciato per aver violato la normativa sul controllo delle armi che punisce, chi, fuori dalla propria abitazione, porta senza giustificato motivo strumenti da punta e da taglio che possono essere utilizzati quali strumenti di offesa alla persona e prevede la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e un’ammenda da 1000 a 10.000 euro.

 

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