Continua le ‘serie’ di interviste di BlogSicilia ad altrettanti consiglieri comunali del capoluogo etneo dopo la recente relazione del sindaco di Catania Enzo Bianco che ha sollevato non poche critiche, tra ‘pro’ e contro a quanto scritto e detto nei giorni scorsi proprio dal primo cittadino. Questa volta abbiamo registrato il pensiero del giovane Giuseppe Catalano, vice capogruppo di Articolo 4. 

Catalano, il suo pensiero sulla relazione del sindaco Bianco?

“Ho ascoltato con molta attenzione e ho avuto modo di leggerla. Da subito ho notato che mancava ‘Catania Città sportiva’. Abbiamo infatti una serie di impianti che sono in stato di degrado. Le negative condizioni del PalaNesima sono lo specchio della periferia. Ci sono numerosi impianti che dovevano essere luoghi sportivi, oggi questo manca nelle periferie che ormai sono divevante della colonie dormitorio”.

Pare di capire che i motivi di non soddisfazione non finiscano qui…

“Un’altra cosa fondamentale: Bianco ha puntato sulla viabilità, la metropolitana è un passo avanti importante. Anche in questo pero’ non posso non essere critico con le scelte politiche. La nostra città vive soprattutto nell’hinterland e nord ovest c’è stato un incremento della popolazione. La realtà è che le relazioni sono dei libri dei sogni che confrontati con la realtà non sempre si rispecchiano come tali. C’è una percezione della vivibilità nella cittadinanza che è molto diversa…”.

Parlava però della metropolitana come passo importante in fatto di viabilità

“Sì ma la metropolitana non ‘leva’ il flusso della periferia, abbiamo sempre questo grande disagio. Nella relazione non si citano le tratte a nord dove c’è di fatto un progetto che manca di finanziamento, ma non è stato preso in considerazione. Anche per la zona est non è prevista un progetto di metropolitana”.

Insomma che giudizio da’ dell’operato del sindaco Bianco?

“Sicuramente Bianco è una persona di carisma, capace di creare nella nostra città in tempi difficili, la vivibilità che Catania non aveva. Oggi fare il sindaco è diventato molto più difficile: Bianco ha ricoperto molti incarichi prestigiosi, ma sarei felice se tra qualche anno possa arrivare un giovane o una persona che dia nuova linfa a Catania”.

Quindi Bianco non farebbe bene a ricandidarsi?

“Non spetta a me dire se Bianco debba ricandidarsi. Non spetta a me decidere”.

Il programma di governo cittadino e’ rispettato o no?

“Alcuni punti sono stati rispettati, altri ancora no. La nostra azione è quella di ricordare che esiste un programma che va rispettato, Per esempio sul decentramento è stato fatto poco: bisogna dare a questi uffici la possibilità di lavorare. Mancano le risorse. Bisogna decentrare gli uffici. Dopodiché, faccio solo un altro esempio sulla rete fognaria e dico che se non fossero arrivati i finanziamenti sarebbe stato un fallimento. Oggi dovevamo vedere i primi risultati ed invece vediamo solo l’inizio dei lavori. Siamo partiti in ritardo. Non è un fallimento, ma solo un lavoro partito in ritardo”.

Potrebbe farsi spazio la cosiddetta ‘antipolitica’ anche a queste latitudini?

“Purtroppo l’antipolitica sta procurando un allontanamento dei giovani dalle istituzione e dai partiti politici. Il giovane non crede più a niente”.

Eppure lei è giovane ed è anche molto attivo sul territorio già da anni.

“Ho iniziato la mia attività a 18 anni e ho cominciato dalla municipalità. Non è essere giovane, ma bisogna essere attivo e bisogna mettersi in gioco. Prima di essere un amministratore, mi sento cittadino”. 

Sicuro che per ben governare ci sia bisogno di uno ‘svecchiamento’?

“Bisogna avere una persona non solo giovane, ma anche determinata. Catania e la Sicilia sono stati un laboratorio della scena politica italiana. Da qui a qualche anno ci potrebbe essere una rivoluzione. Ci dobbiamo confrontare con quello che oggi è una realtà come il M5S. Bisogna mettere un volto che abbia la voglia di unire varie forze”. 

Si può dire che lei sia un membro critico della maggioranza pur standoci dentro?

“Mi fanno sentire un membro dell’opposizione all’interno della maggioranza. Sono uno dei più presenti e ho sempre votato quasi tutte le delibere, ma facciamo una critica costruttiva e quando non condividiamo una delibera, pur essendo nella maggioranza, desideriamo il confronto”. 

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