Fare calcio a Catania è operazione davvero complessa. Il Calcio Catania gioca, come è giusto che sia, le sue gare allo stadio Massimino, le altre formazioni che portano il nome della città etnea, invece, sono costrette ad emigrare.

Solo per fare un esempio: la formazione di calcio femminile che milita nel campionato nazionale di Serie B, è costretta a giocare e ad allenarsi allo stadio San Gaetano di Belpasso. Ma non solo: San Pio e Atletico per anni hanno giocato nel campo di Mascalucia ( l’atletico è rientrato nel disastrato campo di Zia Lisa, ma solo perchè la categoria di appartenenza lo permette ).

Le foto che abbiamo pubblicato si riferiscono alle condizioni dello storico campo di Monte Pò, quello in cui, fino a qualche anno fa, giocava la primavera del Catania. Non c’è molto da aggiungere alle immagini

“Il campo – spiega il consigliere comunale Maurizio Mirenda –  resta senza illuminazione visto che i fari non funzionano. Le squadre delle categorie inferiori possono allenarsi solo la sera quando i giocatori finiscono di lavorare ma di fatto, con il rettangolo di gioco completamente al buio, nessuno può utilizzarlo. Se a questo ci aggiungiamo i mancati interventi di manutenzione delle tribune, l’eliminazione delle erbacce e le pessime condizioni dei bagni, il quadro che ne viene fuori è estremamente allarmante”.

“Già in passato – conclude Mirenda – ho proposto di ristrutturare il campo attraverso l’accesso al credito sportivo, l’affidamento diretto alle società oppure con i fondi nazionali previsti per questo genere di casi. Idee e suggerimenti puntualmente caduti nel vuoto ed ora Monte Po, e il resto della Catania sportiva, si trova a pagare un prezzo enorme a causa dell’ennesima occasione persa”.