Nei prossimi mesi si deciderà il futuro dell’aeroporto catanese di Fontanarossa. Sul piatto la possibile quotazione in borsa e il rinnovo della governance: argomenti di scottante attualità che, però, lasciano spazio a polemiche e disaccordi tra i soci della Sac, l’ente che gestisce lo scalo etneo.

Del futuro della Sac ha parlato il presidente Gaetano Mancini in un’intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia.

Mancini chiede “scelte condivise” per il bene dell’aeroporto, anche perchè, secondo “le stime di Boing e Airbus entro il 2034 in Europa ci sarà una crescita dei passeggeri del 100%”. Secondo il presidente della Sac, dunque, è arrivato il momento di ragionare “anche per chi ha l’elmetto in testa”.

Catania e in particolare lo scalo etneo, devono farsi trovare pronti per non perdere l’occasione di seguire questo trend. Mancini conferma che il “piano di investimenti non è fatto sulle capacità finanziarie di Sac, ma sulle esigenze del sistema”.

Nasce, quindi, la necessità di trovare capitali e l’unica strada, al momento, sembra essere la capitalizzazione e l’ingresso in borsa della società che controlla lo scalo. In questi anni Sac con la “politica delle zero assunzioni” ha ridotto i dipendenti da 407 a 180, senza nessun licenziamento.

La Sac in questo modo è riuscita a ottenere fondamentali finanziamenti dalle banche. Adesso la musica è cambiata e, per ottenere i fondi, bisogna cercare altre strade. Secondo Mancini Sac “deve andare a cercare i capitali sul mercato”.

Di fronte a numerose soluzioni, per Mancini, “la quotazione in borsa è la strada più trasparente”. Rimane, però, il nodo soci perché non è scontato che avallino la quotazione.

In questo caso per il presidente Sac i soci “dovrebbero indicare un’alternativa, un piano B. Perchè la società è oggi nelle condizioni di dover fare degli investimenti”.

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