Una casa alloggio per anziani “Nostra Signora di Lourdes” di Calatabiano, Via Piazza Mercato, è stata chiusa su disposizione del Gip del tribunale di Catania, Daniela Monaco Crea, su richiesta del procuratore aggiunto, Marisa Scavo e del Sostituto Procuratore Francesco Cristoforo Camerano.
E’ stato accertato che nella struttura, in un’indagine iniziata nel giugno del 2016 e condotta dalla Stazione di Calatabiano, le donne che prestavano la loro opera, per mesi hanno sottoposto gli anziani a continue angherie fisiche e psichiche, vessazioni e torture psicologiche, consistenti.
Crudeltà che andavano dal turare il naso per forzare l’apertura delle mandibole e costringere a ingurgitare cibo; alle percosse agli ospiti al volto e in testa con pugni, colpi di giornale, pizzicotti, strattonamenti.
In alcuni casi gli anziani venivano legati per ore alle mani e privati del cellulare. Altre agli insulti e alle minacce i di morte. Un’anziana è stata costretta a sfilare nuda innanzi ai ricoverati di sesso maschile. E poi una signora che si rifiutava di mangiare è stata lasciata seduta sulla sedia a rotelle in fondo ad un corridoio con il volto a ridosso del muro.
I vecchietti erano lasciati per intere giornate nei letti inzuppati di urine e feci: spesso venivano lavati con la stessa spugnetta. Venivano inoltre somministrati farmaci sedativi senza alcuna prescrizione medica. In estate spesso le povere vittime erano costrette a vivere senza acqua potabile.
Riconosciute numerose aggravanti, fra cui la crudeltà adoperata nei comportamenti contestati, l’approfittarsi delle condizioni d’inferiorità fisica delle vittime e i futili motivi alla base degli atteggiamenti finalizzati alla massimizzazione dei profitti economici.
I militari dell’Arma, quelli del Nas e i militari in servizio al Nucleo Ispettorato Lavoro di Catania hanno rilevato numerose irregolarità dal punto di vista igienico-sanitario da un lato e giuslavoristico dall’altro, la mancanza di documentazione probatoria attestante personale preposto somministrazione prescritte terapie farmacologiche ai pazienti in cura (che configura il reato di esercizio abusivo della professione) e violazioni di prescrizioni in materia sanitaria e di sicurezza del lavoro fra cui omissione consegna dichiarazione assunzione lavoratori dipendenti (n. 1 lavoratore “in nero”).
Il Nas ha inoltre sottoposto a controllo alimenti, medicinali e documentazione medica varia. Le irregolarità hanno riguardato un lavoratore dipendente. Elevate sanzioni amministrative per cinque mila euro e recuperate somme assistenziali, assicurativi e previdenziali sono per 770 euro totali.
Gli anziani sono stati affidati ai loro familiari o collocati in altre strutture idonee in collaborazione con l’assessorato ai servizi sociali del Comune.
Le angherie sono state accertate grazie a delle videocamere installate all’interno della casa di riposo. Due donne di 57 e 45 anni, sono state denunciate per maltrattamenti e abbandono di persone incapaci.
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