“Ciò che sta accadendo evidenzia come le anomalie riscontrate e le denunce, frutto di un meticoloso lavoro fatto dagli attivisti catanesi, siano fondate e meritevoli di attenzione da parte della magistratura e non ,invece, semplici sviste o errori di trascrizione, come dichiarato in passato da qualche consigliere”.

Lo affermano i parlamentari M5S all’Ars e al Parlamento nazionale, a commento della presunta gettonopoli etnea, che ha visto disporre, da parte della magistratura, l’imputazione coatta per 51 persone fra consiglieri e segretari.

“Certo – concludono amaramente i parlamentari – siamo soddisfatti del nostro operato, ma non possiamo essere contenti, perché, se le accuse dovessero essere confermate, significherebbe che a pagare le conseguenze di comportamenti per nulla etici sono sempre e solo i cittadini”.

Sono 34 i consiglieri comunali di Catania per i quali l’ufficio del Gip di Catania ha disposto l’imputazione coatta per un caso di presunta gettonopoli rigettando la richiesta d’archiviazione presentata dalla Procura etnea.