“Anche quest’anno un bilancio di previsione che viene approvato a fine anno: incredibile!”. L’As.Com Confcommercio di Catania già nel 2015 aveva puntato i riflettori sui conti del Comune e sulla necessità di redigere il bilancio di previsione del Comune di Catania quantomeno nei primi 4 mesi dell’anno, ma “l’appello è caduto nel vuoto”, sottolinea l’associazione dei commercianti
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“Già a luglio del 2015 avevamo lanciato l’allarme sulla questione del bilancio comunale – affermano Giovanni Saguto e Francesco Sorbello, rispettivamente presidente e vice direttore provinciale dell’As.Com Confcommercio Catania – convinti che una buona amministrazione non può prescindere dalloavere conti e documenti in ordine. Non avere un bilancio preventivo approvato nei primi mesi dell’anno è di per se un fatto grave, ma approvarlo a fine anno è quantomeno paradossale, sa dell’incredibile. Il nostro appello del 2015 non è stato ascoltato: auspicavamo che il preventivo 2016 fosse approvato entro aprile. Ed invece nulla. Il preventivo 2015 fu approvato il 30 dicembre dello stesso anno; siamo oramai alla fine del 2016 e il bilancio preventivo non è ancora un atto ufficiale dell’amministrazione Bianco. Potevamo comprendere una tale situazione il primo anno di amministrazione, ma al terzo bilancio di previsione ci aspettavamo maggiore rigore e precisione”.

Sul bilancio di previsione regna, allo stato attuale, un clima di confusione, la seduta convocata per oggi è stata revocata.

“Certamente siamo molto preoccupati – affermano Saguto e Sorbello – per via delle notizie di stampa che emergono in queste ore. Il rinvio del Consiglio Comunale e le preoccupazioni espresse da molti componenti la commissione bilancio sono altri segnali preoccupanti. Tutte queste sono notizie che ci provocano quasi il panico in quanto lasciano intravedere la via del dissesto finanziario dell’Ente, condizione che sarebbe meglio evitare”.

AsCom contesta “il silenzio di palazzo degli Elefanti” e chiede al sindaco di convocare le parti sociali per spiegare la reale situazione.

“Abbiamo il diritto di sapere come stanno veramente le cose dalla bocca del primo cittadino – dicono Sorbello e Saguto. Ma anche la politica, di ogni schieramento, dica se tutto ciò sia normale e se non si debba cambiare qualcosa nella gestione del Comune di Catania”.

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