Una partita e poi…riflessione. Il Catania a gennaio capirà, anzi dovrà capire, cosa vuol fare da grande. A prescindere dal match contro la Fidelis Andria, peraltro molto importante, durante la sosta invernale si giocherà a carte scoperte sulle ambizioni della formazione rossazzurra. Si punterà ai cadetti o, invece, si metteranno le basi per la prossima stagione? Il calcio non è una scienza esatta, ma gennaio può dire veramente tanto. Si perché in base alle scelte di mercato sarà possibile avere un’idea più chiara sugli obiettivi, fermo restando che l’accesso ai playoff dovrebbe essere raggiunto senza problemi.

Il nodo è proprio questo. Una semi certezza è che il Catania, a meno di miracoli sportivi, difficilmente potrà raggiungere il primo posto e la promozione diretta. Colpa della penalizzazione, ma anche dei tanti, troppi punti persi per strada, banalmente e malamente, dalla squadra di Rigoli. Guardando indietro c’è da mordersi le mani: il pareggio di Reggio Calabria, la sconfitta interna con l’Akragas, quelle di Francavilla e Siracusa. 4 partite che il Catania poteva vincere: totale 11 punti che, senza bisogno della calcolatrice, avrebbero proiettato i rossazzurri verso tutt’altro girone di ritorno, nonostante la penalizzazione. Ecco perché è necessario riflettere e, magari, intervenire concretamente, perché evidentemente qualcosa manca, soprattutto nella personalità dei singoli.

E se parliamo di lacune, la partita contro la Juve Stabia le ha evidenziate tutte: in difesa e in avanti. Ecco perché, dopo aver battuto la Fidelis Andria (gara che il Catania dovrà affrontare senza Gil, Nava, Bastrini e Biagianti squalificati ) si potrà lavorare sul mercato. Ecco che si torna al punto di partenza: se dovessero arrivare i 3 o 4 rinforzi necessari, vorrà dire che la società crede alla promozione attraverso i playoff e vorrà dire anche la proprietà ( Finaria in questo caso ) ha deciso di rilanciare concretamente il progetto. Al contrario, se il mercato non dovesse fornire garanzie, significherà che, nonostante il gran lavoro di Pietro Lo Monaco, i conti ancora non sono del tutto in regola.

Il 2017, in questo senso, sarà foriero di verità. Prima, però, non si può prescindere da una vittoria contro l’Andria, perché altrimenti si potrebbe rischiare di essere risucchiati nelle zone basse. Giovedì tocca a Rigoli e ai suoi giocatori, da venerdì toccherà a Lo Monaco e al suo staff delineare le sorti di questo, martoriato, Catania.