“Era necessario garantire la sicurezza degli abitanti: le condizioni di inagibilità e di estrema pericolosità dello stabile di via Furnari sono certificate da tempo ed era necessario procedere subito. Certo non potevamo continuare a lasciare le famiglie in quel palazzo facendo correre gravissimi rischi in particolare ai bambini”. Così il vicesindaco di Catania Marco Consoli ha commentato lo sgombero effettuato questa mattina dalle forze congiunte di polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani, dello stabile pericolante, abitato abusivamente da 17 nuclei familiari.
“È nostro dovere – ha precisato Consoli – stare vicino in ogni modo alle famiglie. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di limitare al massimo il loro disagio. Le 53 persone che lo hanno chiesto saranno ospitate, a spese del Comune, per un massimo di un mese in quattro bed and breakfast di Catania. Alle famiglie saranno forniti anche i pasti. Successivamente chi possiede i requisiti potrà usufruire del buono casa per un anno, prorogabile a due. Per quanto riguarda poi le case popolari disponibili, queste saranno assegnate secondo le modalità previste dalla legge a coloro i quali, in possesso dei requisiti necessari, sono inseriti nelle regolari graduatorie”.
In una nota dell’ufficio stampa si ricostruisce la vicenda: il Comune di Catania – si legge – aveva già emesso due ordinanze, il 19 febbraio 2013 e il 6 marzo 2014, confermate da un sopralluogo effettuato dai tecnici del Genio civile, dei Vigili del fuoco e dell’Asp il 26 agosto 2014.
Il Tar aveva temporaneamente sospeso l’ordinanza di agosto a causa del ricorso degli avvocati degli inquilini abusivi. Poi il Cga aveva confermato il provvedimento del Comune e quindi l’ordinanza era tornata ad avere effetto.
Domani alle 9,30 il vicesindaco Consoli incontrerà nel Comando della Polizia municipale una delegazione degli occupanti dello stabile.
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