Sigilli al ristorante ‘Pitti’ ritrovo della movida catanese. Gli agenti della Squadra Mobile di Catania hanno eseguito il provvedimento di sequestro preventivo della società “San Giuliano s.r.l.” compresi tutti i beni aziendali mobili, immobili e mobili della stessa società con particolare riferimento all’attività di ristorazione di via Antonino di Sangiuliano 188/194.

Il sequestro scaturisce dalle indagini avviate con l’operazione ‘Bulldog’ portata a termine a gennaio con l’arresto di 15 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso (famiglia Santapaola-Ercolano), intestazione fittizia di beni e furti, con l’aggravante di avere agito utilizzando il metodo mafioso. Tra gli arrestati oltre a Roberto Vacante, 53 anni ‘mente imprenditoriale dei Santapaola’ c’era anche Salvatore Caruso, 62 anni.

Le indagini hanno evidenziato che la società “San Giuliano s.r.l.”, proprietaria del “Pitti”, ristorante e riconducibile a Salvatore Caruso, erano state fittiziamente attribuite al socio unico Gianluca Silvestro Giordano, 37 anni, compagno di Melinda  Caruso, 32 anni, figlia di Salvatore.

E c’era anche una distrazione di denaro (per un ammontare di circa 100.000,00 euro) dalle casse di altra attività di ristorazione già di proprietà di Salvatore Caruso sequestrata nell’ambito dell’operazione “Bulldog”, confluito nel finanziamento dell’operazione “Pitti”.

OPERAZIONE BULLDOG A CATANIA 

A Salvatore Caruso, Gianluca Giordano e Melinda Carusa è stata contestata l’ intestazione fittizia di beni. A Giuseppe Caruso, figlio di Salvatore è stata contestata l’appropriazione indebita di circa 85.000 euro distratti da altra attività di ristorazione attualmente sotto sequestro giudiziario.

A Giordano è stata contestata la truffa ai danni dello Stato per essersi appropriato, con artifizi, di generi alimentari destinati ad altra attività di ristorazione sottoposta.

A Francesco Salomone, Giordano e Melinda Caruso è stata contestata l’appropriazione indebita, con il sistema della mancata fatturazione, di parte degli incassi derivanti da altra attività di ristorazione sottoposta a sequestro giudiziario.

A Giordano e A Melinda Caruso è stata contestata l’appropriazione indebita, con l’utilizzo di un “POS” mobile collegato ad un conto corrente intestato alla società gestore del “Pitti”, di parte degli incassi derivanti da altra attività di ristorazione sottoposta a sequestro giudiziario.

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