Una zona industriale senza una regia locale, con un commissario distante e a Palermo, un’area che avrebbe bisogno di interventi straordinari e strutturali, ma per i quali non si conoscono né quante risorse né quali progetti esistono.
È l’area industriale di Catania, per la quale la Cisl etnea chiede un tavolo operativo permanente. L’obiettivo: indirizzare le risorse possibili e disponibili per riqualificarla, renderla più sicura e rilanciarla per nuova occupazione e sviluppo.
L’ennesimo appello della Cisl di Catania è stato lanciato in occasione dell’incontro tra la segreteria provinciale e Salvo Di Salvo, assessore comunale all’Urbanistica e Decoro Urbano, con le federazioni sindacali interessate, i metalmeccanici della Fim, gli edili della Filca, i chimici della Femca, i postali della Slp, gli operatori del commercio della Fisascat e dei trasporti della Fit.
“La zona industriale di Catania – dice Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea – non può essere considerata solo una tra le 33 aree industriali della Sicilia. È la più importante: oltre alle grandi imprese multinazionali, ci sono piccole e medie imprese dell’indotto e della logistica, nonché servizi alla collettività come il Centro meccanografico delle Poste, i Vigili del Fuoco, la base Maristaeli, un grande depuratore e la vicina Oasi del Simeto. I nostri iscritti ci raccontano ogni giorno le difficoltà che lavoratori e aziende incontrano per le loro attività”.
Di Salvo ha confermato che il Comune di Catania ha organizzato una squadra che quattro giorni alla settimana assicura le operazioni più urgenti sul manto stradale e per la pulizia delle caditoie. Per interventi più strutturali, l’assessore ha già sollecitato il commissario dell’Irsap a Palermo.
“Questo impegno del solo Comune per interventi-tampone non può bastare – afferma Attanasio – la governance della zona industriale è troppo distante. Ci appelliamo alle istituzioni locali e regionali perché, assieme alle forze sociali, mettano attorno a un tavolo tutti gli attori coinvolti, dall’Irsap al Comune, dalla Città Metropolitana agli assessorati regionali dell’Ambiente e delle Infrastrutture, dalla Protezione civile a Confindustria, dalla Prefettura alla Questura, perché finalmente si possa avviare un piano organico di interventi”.
Secondo Attanasio “è importante anche sapere, concretamente, che cosa è previsto nel Patto per il Sud, in quello per Catania e nella pianificazione della Città Metropolitana. Perché le risorse senza progetti non sono spendibili. E sono proprio gli attori interessati che devono allestire i progetti. E allora non si perda più tempo, la zona industriale di Catania può e deve essere più sicura per gli insediamenti esistenti, più appetibile ai nuovi e volano di occupazione e sviluppo”.
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