“Il centrodestra sta come gli altri, non peggio degli altri, male, questo sì, ma come gli altri”. È quanto dice, quanto ammette in estrema sintesi, il parlamentare nazionale di Forza Italia e punto di riferimento degli azzurri etnei, Basilio Catanoso, che in una video intervista a Blogsicilia analizza il momento politico della sua coalizione e non solo, a livello nazionale e non solo.

Per Catanoso, se è vero che il “centrodestra si è sfaldato, il centrosinistra è completamente allo sbando. Se non avesse Renzi a Roma e questo pseudo governo Crocetta in Sicilia, ovviamente non esisterebbe. Il voto di protesta, poi, rappresentato ultimamente dai grillini, fa vedere che su di loro non c’è niente da costruire”.

L’ex esponente di ciò che fu Alleanza Nazionale (mai tanto rimpianta?) non dispera della politica situazione attuale della sua parte politica ricordando che “da parte di tanti c’è la voglia di ripartire, di ricostruire. Noi ci siamo sempre, tra la gente, nelle strade – continua ottimista- per progettare, immaginare un futuro migliore per la nostra nazione e per la nostra terra”.

Speriamo dunque -evidenzia Catanoso- di poter costruire un centrodestra che vada dall’area moderata a tutti gli altri cercando di trovare un progetto sulle cose pratiche che interessano la gente e che possano rassicurare la nostra popolazione”.

Parlando in particolare della Sicilia, osserva che “si è visto come sia nel centrosinistra che altrove manchi una guida, un riferimento. Il Pd si assuma la responsabilità dello sfascio che Crocetta ha messo in campo. Il centrodestra e’ automaticamente l’erede del governo regionale ma per farlo dovrà essere protagonista, dovrà ritrovare il bandolo della matassa che non è tanto il candidato ma il progetto insieme alla volontà di stare insieme per rappresentare gli interessi legittimi dei siciliani”.

Sui nomi di ipotetici candidati, leggi Pogliese o Musumeci, o sul ricorso alle primarie, Catanoso pone infine l’accento su quest’ultimo punto dicendosi assolutamente “contrario a questo strumento da un punto di vista concettuale. Sono una stratagemma per aggirare la democrazia. I partiti si devono prendere la responsabilità di scegliere e dare un proprio contributo alla vita politica dicendo ‘offriamo alla gente questa persona, questo progetto’, che sarà o meno premiata dagli elettori”.