Un intenso traffico di cocaina sull’asse Calabria-Sicilia è stato scoperto e sgominato grazie a indagini della Squadra mobile della Questura di Catania. Circa 100 agenti di Polizia sono impegnati nell’esecuzione di un’ordinanza con cui il Gip di Catania, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, ha disposto misure cautelari personali nei confronti di 13 indagati. I reati ipotizzati, a vario titolo e con differenti profili di responsabilità, sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, detenzione e porto di armi da fuoco e spaccio di droga.

Chi sono gli indagati

Le persone destinatarie del provvedimento sono Giuseppe Addamo, 45 anni; Bruno Cidoni, 50 anni; Luigi Danilo Garozzo, 31 anni; Gino Gueli, 35 anni; Francesco Mannino, 37 anni; Antonio Pezzano, 32 anni; Angelo Ribera, 37 anni; Carmelo Scilio, 50 anni; Francesco Sedici, 53 anni; Pietro Sedici, 34 anni; Salvatore Torrisi, 61 anni; Santo Vitale, 60 anni; Pasquale Zangari, 55 anni. Gli indagati risultano gravemente indiziati del delitto di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Alcuni di essi, inoltre, risultano indiziati dei delitti di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo clandestina.

Gli affari tra Calabria e Sicilia

Il provvedimento restrittivo, emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguite dalla Squadra Mobile – Sezione Antidroga della Questura di Catania, accoglie gli esiti di una complessa e articolata attività investigativa avviata nel mese di giugno 2020. L’indagine, supportata da intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche e videoregistrazioni, ha consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico di cocaina sull’asse Calabria-Sicilia.

Le attività hanno interessato inizialmente il gruppo capeggiato da Carmelo Scilio, detto “aricchiazza”, considerato tra i più noti trafficanti di cocaina operanti in questo capoluogo. In particolare, è stato possibile risalire al fornitore di cocaina del trafficante, che sarebbe stato individuato nel calabrese Bruno Cidoni, da anni sarebbe in affari con gruppi criminali catanesi e da tempo stabilito nella città di Catania avendo la propria base operativa nel rione di San Giovanni Galermo.

Il ruolo di Cidoni

Le indagini si sono concentrate quindi proprio sulla figura di Cidoni, il quale avrebbe gestito un vasto traffico di cocaina dalla Calabria, avendo i suoi principali collaboratori nei corregionali Pezzano e Zangari e nei catanesi Vitale, Pietro Sedici, Addamo, Ribera e Francesco Sedici. Quest’ultimo sarebbe stato stabilmente impiegato come corriere durante i molteplici trasporti di ingenti partite di cocaina dalla Calabria a questo capoluogo tramite l’utilizzo di autovetture dotate di appositi vani occulti.

L’azione investigativa, oltre a permettere la ricostruzione della struttura interna del sodalizio ritenuto capeggiato da Cidoni, ha consentito di documentare, in poco meno di sei mesi, ben 20 trasporti e consegne di ingenti quantitativi di stupefacente che sarebbero state effettuate dall’associazione criminale a numerosi pregiudicati catanesi, alcuni dei quali ritenuti legati a vari clan mafiosi del capoluogo. Nel corso dell’attività di indagine sono stati, inoltre, effettuati diversi sequestri di sostanze stupefacenti (complessivamente, 11 chili di cocaina) e armi (sequestro di pistola revolver calibro 38 special con matricola abrasa e relativo munizionamento). É stata altresì rinvenuta la somma di euro 90.300,00 in contanti, murata in una parete dell’abitazione di Cidoni.