Droga nei container dal Sud America fra la frutta tropicale. E’ la nuova rotta della cocaina intercettata dall’Agenzia delle Dogane e dalla Guardia di Finanza al porto di Catania.

L’operazione congiunta

I militari della Guardia di finanza del Comando Provinciale di Catania, insieme ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Catania, hanno sequestrato oltre un quintale di cocaina all’interno del porto etneo.

I controlli alla nave porta container

In particolare i Finanzieri hanno controllato alcuni container appena giunti dal Sud America, a bordo di una motonave adibita proprio al trasporto di container. Il carico dichiarato era frutta tropicale proveniente dall’Ecuador ed effettivamente i container erano pieni di frutta.

Il nascondiglio per la droga

La droga era ben nascosta. Sotto il tetto, all’interno della coibentazione del container frigorifero, sono stati rinvenuti 96 panetti di cocaina purissima per un totale di oltre 110 kg.

Cocaina pura all’80%

“Le successive attività di analisi hanno, peraltro, consentito di accertare una elevatissima percentuale di purezza di oltre l’80%. Per tali ragioni, la vendita al dettaglio avrebbe consentito di ricavare oltre 12 milioni di euro”, affermano gli investigatori.

Le operazioni antidroga nei porti

Le operazioni antidroga nei porti siciliani non sono una novità. Numerosi i corrieri intercettati in questo modo ma si ctratta sempre di trasporti di qualche chilo di stupefacenti di varia circa un mese fa l’ultima operazione al porto di Palermo quando i finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno arrestato un 41enne appena sbarcato dalla nave di linea proveniente da Napoli con 2 chili e 260 grammi di cocaina nascosti nell’autovettura su cui viaggiava. L’Alfa Romeo 147 su cui viaggiava il palermitano residente ad Arezzo è stata passata al setaccio dal cane antidroga Attrito che si era soffermato sul sedile del guidatore. I militari sotto hanno trovato due panetti di droga. Il corriere è stato arrestato e portato nel carcere Lorusso di Pagliarelli.

La sostanza stupefacente sul mercato al dettaglio avrebbe fruttato circa 1 milione di euro. Questo da un termine di paragone per comprendere quanto, invece potesse valere la droga sequestrata a Catania peraltro molto più pura