Lei, 30 anni, è la titolare di uno stand per il commercio abusivo del miele a Zafferana Etnea. Lui, 42 anni, è il suo amante. Particolarmente temuto dai compaesani per via della sua indole delinquenziale, spregiudicata e violenta è stato addirittura soprannominato “Nerone”, come l’imperatore romano tristemente passato alla storia per il grande incendio nell’antica città di Roma.
Entrambi di Zafferana Etnea, la donna e l’uomo, Lucio Patanè, sono stati arrestati dai carabinieri di Giarre.
Le indagini sono state avviate a fine 2014, quando on l’operazione denominata “Nerone” i carabinieri hanno ricostruito una recrudescenza di fenomeni delinquenziali nella zona di Zafferana Etnea.
Furti, danneggiamenti di autovetture oltre che di immobili privati e commerciali, anche attraverso l’utilizzo distruttivo del fuoco.
Era proprio la coppia di amanti l’artefice di tutto indagata anche per tentata estorsione aggravata e danneggiamento aggravato.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la donna era il ‘mandante’ e l’uomo l’ esecutore materiale.
Aveva addirittura devastato un’ azienda agricola a Zafferana, danneggiando in più circostanze materiali e macchinari. La vittima era l’imprenditore concorrente della sua donna.
Lucio Patanè aveva anche dato fuoco all’auto di un cittadino zafferanese per presunti motivi di rivalsa personale con un “non comune istinto alla devastazione eretta a sistema di vita…” come scrive lo stesso Gip dell’ordinanza di arresto.
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