“La situazione degli agricoltori è inaccettabile perché sono schiacciati da due lati”. Cosi il commissario Ue alle Politiche agricole, Phil Hogan, a margine dell’incontro su ‘Le politiche europee per lo sviluppo dall’agricoltura mediterranea’, promosso a Catania da Giovanni La Via, presidente della commissione Ambiente dell’Ue.

La filiera agroalimentare è stato uno dei temi al centro dei lavori del convegno. “C’è l’interesse del Parlamento – ha confermato il commissario – di andare incontro in questo senso alle esigenze degli agricoltori: la loro posizione è ben presente ed entro il 2016 ci sarà un report dell’Agrimarket task force”.

Hogan ha detto si essere “interessato a  approfondire l’argomento della contraffazione dei prodotti agricoli e nel trovare le misure per bloccarle”.

Negli accordi commerciali, ha ricordato il commissario Hogan, parlando delle intese tra Ue e Paesi del bacino Med e Terzi, “c’è sempre un ‘do ut des‘, se ci sono preoccupazioni le starò a sentire e se ci saranno evidenze le farò presenti al commissario interessato”.

“Nel Mediterraneo – ha aggiunto Hogan – gli accordi con il Nord Africa creano tensioni, anche per questo abbiamo commissionato degli studi sull’impatto delle intese, che saranno pronti tra poco e li valuteremo”.

Al convegno hanno partecipato il vice presidente del parlamento europeo Mairead McGiunnes e il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione. 

Il commissario Ue ha parlato anche dell’uso di quell’erbicida in agricoltura. “Sull’utilizzo del glifosato nella coltivazione del grano, che la scienza ci dice non è nocivo sotto certe percentuali, abbiamo chiesto una nuova valutazione all’agenzia chimica europea. Aspettiamo i risultati, e finché l’esame non sarà concluso il prodotto è autorizzato”.

Per il commissario Hogan: “Non dovrebbero esserci differenze tra agricoltori del Nord e del Sud, perché hanno tutti gli stessi problemi: la sopravvivenza e il ricambio generazionale. E poiché sono sono essenziali per il nostro futuro occorre garantire loro un giusto prezzo il loro prodotti, con un trattamento equo nella filiera”.

Per il presidente della Commissione Salute alimentare dell’Ue, Giovanni La Via (Ppe): “I tempi per un intervento legislativo del Parlamento europeo per dei controlli sulla filiera agricola, che eviti i prezzi ingiustificati al produttore e al consumatore, sono maturi”.

Per La Via gli accordi “dell’Ue con Paesi Terzi da un lato aprono nuovi mercati, ma dall’altra danno la possibilità di fare entrare da noi prodotti agricoli non europei”.

Per fronteggiare questo servono iniziative, ha spiegato, come “l’istituzione avvenuta dell’Olio di Sicilia come Igp”. “Adesso – ha aggiunto – occorrerà anche ottenere una parità di trattamento nell’esportazione degli agrumi, come avviene per l’importazione”.

E ha lanciato la necessità di rivedere la norma sulle spremute di arance rosse: “sono realizzate anche con agrumi ‘biondi’ e poi colorate: per noi siciliani è inaccettabile perché si dovrà cambiare il regolamento e stabile con chiarezza che i succhi di arancia rossa si potranno fare soltanto spremendo le arance rosse”.

La Via ha segnalato il rischio di interventi a “causa del virus tristezza che potrebbe colpire 40-50mila ettari di terreni agrumi, e che chiederà miliardi di euro di investimenti, per questo – ha concluso – abbiamo bisogno che l’Ue sblocchi le risorse necessarie”.

Per il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe Castiglione: “La sfida per il bacino del Mediterraneo è fare crescere gli accordi economici, facendo in modo che siano una grande opportunità per il Sud dell’Europa e non siano penalizzanti per l’agricoltura. E in questo il governo italiano è in prima fila, con investimenti nel settore rurale a imprese che sanno puntare su ricerca e qualità”.

“Abbiamo parole chiavi sulle quali puntare – ha aggiunto Castiglione – come sicurezza ambientale, agricoltura di qualità e difesa del suolo. Per questo occorrono nuovi strumenti e una politica che parli la lingua degli agricoltori”

 

br

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