La Polizia di Stato ha arrestato il rumeno Ene Leu (48 anni) destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa in esecuzione di pene concorrenti.

Nell’ambito delle attività preventive correlate ai controlli di frontiera effettuati da personale della Polizia di Frontiera Aerea in servizio presso l’aeroporto di Catania, ieri, durante il controllo dei passeggeri in partenza per Bucarest (Romania), si è proceduto all’arresto del cittadino rumeno, in quanto lo stesso risultava destinatario di un Ordine di Carcerazione per rapina in concorso, lesioni personali ed evasione dagli arresti domiciliari.

L’uomo sperava di potere riuscire a superare indenne i controlli in partenza, ma gli esperti operatori della Polizia di Frontiera, argutamente insospettiti anche dal suo atteggiamento, sono riusciti ad identificarlo, approfondendo il controllo che ne permetteva la cattura così da assicurarlo alla giustizia.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, veniva condotto presso la Casa Circondariale di Termini Imerese (PA) per l’espiazione della pena consistente in anni 4 mesi 3 e giorni 6 di reclusione.

Nello scorso mese di dicembre, sempre all’aeroporto di Catania, la Polizia di Frontiera ha arrestato un altro cittadino rumeno, Lucian Lazar, di 40 anni, nei cui confronti era pendente un ordine di carcerazione della Procura distrettuale perché condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione per rapina ed estorsione.
L’uomo è stato bloccato al suo arrivo nello scalo internazionale etneo dopo essere sbarcato da un volo proveniente da Bucarest (Romania). Dopo la notifica del provvedimento restrittivo, Lazar è stato condotto in carcere.

Nell’ottobre ancora, dello scorso anno, stavolta all’aeroporto di Palermo, la polizia ha arrestato un ucraino di 38 anni, J.G., accusato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.
L’uomo era in possesso di carta d’identità e patente di guida, emessi dalla Repubblica Slovacca, falsi.
Diversi sono stati i casi, anche nel corso del 2020, di persone sorprese dalle forze dell’ordine in possesso di documenti falsi.

Articoli correlati