Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati destinati ad un ampio ventaglio di attività: dalla produzione manifatturiera al settore estrattivo, dalla produzione di energia alla tutela ambientale, dai servizi alle imprese allo sviluppo dell’offerta turistica.

Dal 4 aprile sarà possibile presentare le istanze per accedere agli incentivi previsti dalla legge 181/89,  destinati alle aree di crisi non complessa tra le quali rientrano anche la periferia Sud di Catania, compresa la zona industriale di Pantano d’Arci, e il centro storico (circoscrizioni 1 e 6).

Gli altri comuni interessati sono:  Fiumefreddo, Giarre, Linguaglossa,  Mascali,  Milo, Piedimonte Etneo,  Riposto,  Santa Venerina,  Sant’Alfio, Zafferana, Grammichele,  Licodia Eubea, Mazzarone, Vizzini, Paternò e Ragalna.

Il ministero dello Sviluppo economico, con decreto direttoriale del 24 febbraio,  ha infatti stabilito l’apertura dei termini di presentazione delle domande che potranno essere presentate da imprese di qualsiasi dimensione, costituite sotto forma di società di capitali, a fronte di programmi di investimento di forte impatto per lo sviluppo economico e per l’occupazione.

“Saremo al fianco delle imprese che decideranno di cogliere questa nuova opportunità – afferma il vicepresidente vicario di Confindustria Catania,  Antonello Biriaco – . Siamo particolarmente soddisfatti della buona occasione che viene data a tutti gli imprenditori che decidono di puntare sul territorio con investimenti importanti, capaci di rivitalizzare concretamente il tessuto economico e dare una risposta in termini di sviluppo complessivo. Non solo la nostra zona industriale, quindi, ma anche altre aree della provincia etnea potranno valorizzare le proprie eccellenze.  Il nostro compito sarà quello di fare sistema per qualificare al meglio tutte le nostre potenzialità”.

L’iter per la presentazione delle istanze di agevolazione,  che devono essere inoltrate a Invitalia, prevede una procedura valutativa con procedimento a sportello, quindi secondo ordine cronologico di arrivo delle domande, e fino ad esaurimento delle disponibilità finanziarie assegnate.

L’ammontare messo complessivamente a disposizione dal Mise per l’attuazione delle misure ammonta a 124 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo per la crescita sostenibile, di cui 44 milioni riservati ad interventi disciplinati da accordi di programma.