Continua l’attività anticrimine del Commissariato Librino che, anche in questi giorni di grande caldo, si attesta nel contrasto all’attività di spaccio che, in determinate aree dell’omonimo quartiere, assurge a livelli di autentica sfrontatezza.

È il caso dei due pusher che in perfetta tenuta estiva occupavano due sedie poste sulla pubblica via – nelle immediate vicinanze di un campo sportivo frequentato anche da moltissimi minorenni – con cui avevano allestito un comodo punto di spaccio presso il quale numerosi assuntori si fermavano a rifornirsi di marijuana.

Il fulmineo intervento dei poliziotti ha vanificato l’attività delle vedette, che pure erano presenti, così che il tentativo di fuga dei due spacciatori si è rivelato vano, concludendosi con l’accompagnamento dei due soggetti negli uffici del Commissariato, dove sono stati indagati in stato di libertà per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio, e col sequestro di alcune dosi di marijuana già pronte per lo spaccio e della somma di denaro sino a quel momento ricavata dall’illecita attività.

Tragicomica la vicenda che ha visto protagonista un altro pregiudicato, noto ai poliziotti per la sua attività di spacciatore di stupefacenti: più volte sfuggito ai controlli di polizia, ha pensato anche questa volta di farla franca, rifugiandosi all’interno di uno stabile da cui è uscito poco dopo goffamente camuffato da un paio di occhiali da sole e portando con sé due sacchetti d’immondizia, come se stesse uscendo dalla propria abitazione per conferire i rifiuti.

Gli agenti, però, non si sono lasciati ingannare e lo hanno immediatamente bloccato e non hanno nemmeno creduto alle false dichiarazioni sulla propria identità e sulla dimora fornite dal fermato che, in ogni caso, era privo di documenti d’identità.

Messo alle strette e dopo i primi rifiuti di fornire le vere generalità, l’uomo – che frattanto era stato condotto in Commissariato – si è in ultimo risolto a identificarsi; la sua condizione di affidato in prova ai servizi sociali, una misura alternativa concessa dal Tribunale di Sorveglianza in luogo della detenzione conseguente a una sentenza di condanna penale definitiva, in raffronto all’illegale condotta tenuta, gli costerà la segnalazione alla competente autorità giudiziaria per la sospensione del beneficio goduto. Inoltre, atteso il possesso di una somma di denaro di cui non sapeva fornire alcuna spiegazione, è stato indagato per spaccio di sostanze stupefacenti, e rifiuto di fornire le proprie generalità a pubblico ufficiale.

L’espediente dei sacchetti d’immondizia (probabilmente “rubati” all’interno dello stabile dove si era rifugiato) verrà segnalato ai competenti uffici della Polizia Locale per le relative sanzioni.

Anche gli assuntori che affluivano sui luoghi dell’intervento hanno avuto la loro parte: ignari della presenza degli uomini della Polizia di Stato (che hanno operato “in borghese”) si sono presentati a bordo di motoveicoli condotti senza l’utilizzo del casco protettivo: sono stati tutti sanzionati a norma del Codice della Strada e sono stati sequestrati numerosi veicoli.

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