Quando gli agenti della Squadra mobile sono entrati in una palazzina di via Algeri, nella zona nord di Siracusa, hanno trovato un uomo seduto sulle scale. Lo hanno perquisito scoprendo che aveva con se 45 dosi di cocaina e 18 involucri di marijuana per un valore complessivo di oltre 1000 euro. E’ stato arrestato, con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti per fini di spaccio, Christian Gugliotta, 31 anni, disoccupato, con precedenti penali, che, secondo la ricostruzione della polizia, aveva fissato lì la “sede” per la sua presunta attività di spaccio. Non abita in quel condominio e qualche residente, preoccupato per la sua presenza, visto che nella palazzina ci vivono ragazzini,  ha chiesto aiuto agli agenti della Squadra mobile. Gli inquirenti hanno notato subito il trentunenne che non appena ha visto i poliziotti si è innervosito e poco dopo è stato prelevato e tratto in arresto.

Pochi giorni fa, in prossimità di questa stessa zona, gli agenti della squadra mobile della Questura di Siracusa hanno sequestrato un sistema di videosorveglianza formato da decine di telecamere e diversi monitor utilizzato per presidiare un appartamento adibito secondo la polizia a supermarket della droga in una palazzina a nord di Siracusa.  L’appartamento era presidiato da telecamere in ogni lato delle palazzine condominiali. I poliziotti erano intervenuti più volte nel complesso di palazzine per lo strano “via vai” di persone che si recavano nell’appartamento. Fra maggio e giugno scorso, gli agenti hanno effettuato diversi blitz con arresti e sequestri di sostanza stupefacente destinata allo spaccio, ed in particolare marijuana e cocaina, nonché denaro provento dell’attività illecita. I poliziotti avevano dovuto fare i conti con un complesso sistema di videosorveglianza, con telecamere che coprivano ogni lato delle due palazzine condominiale, ed anche la strada pubblica. Gli investigatori, coordinati dal dirigente Gabriele Presti, hanno notificato il provvedimento ad un 28enne siracusano ed hanno rimosso le telecamere e i diversi schermi che di fatto, oltre a presidiare l’attività illecita, sorvegliava tutti i residenti del complesso in palese violazione della privacy.

 

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