Si chiama Genius l’operazione della Guardia di Finanza scattata dalle prime luci dell’alba. I baschi verdi della Guardia di Finanza di Catania stanno eseguendo un’ordinanza nei confronti di sei persone, tra pubblici ufficiali e imprenditori, nell’ambito di un’inchiesta della Procura distrettuale su lavori pubblici nella provincia etnea.

I reati contestati

I reati ipotizzati dal Gip nell’ordinanza sono, a vario titolo, corruzione, turbata libertà degli incanti e falso in atto pubblico.

Cinque arresti e una interdizione

Le misure cautelari applicate agli indagati sono di natura diversa fra loro. Si tratta, in particolare, di cinque persone arrestate, una delle quali posta ai domiciliari. Per un sesto indagato, un imprenditore, il Gip ha disposto il divieto di esercitare l’attività.

Arrestato l’ex ingegnere capo del genio civile di Catania

Fra gli arrestati spicca un nome noto. C’è, infatti, anche l’ex ingegnere capo del Genio Civile di Catania, Natale Zuccarello, adesso in pensione, tra le cinque persone arrestate dalla guardia di finanza del comando provinciale nell’ambito dell’inchiesta ‘Genius’ della Procura distrettuale su presunti ‘favori’ nella concessione di lavori pubblici nella provincia etnea.

Gli altri nomi

In carcere sono stati condotti anche un dirigente del genio civile, Saverio Verde, e due imprenditori edili, Nunzio Adesini e Rocco Mondello. Arresti domiciliari per un funzionario del Genio civile, Ignazio Carbonaro.

Quattro province coinvolte

L’operazione non riguarda solo il catanese ma è stata eseguita in quattro diverse province ovvero la stessa Catania ma anche Enna, Ragusa e Caltanissetta.

L’intercettazione che tira in ballo l’assessore Falcone

Intercettato al telefono uno degli indagati tira in ballo l’attuale assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone. A farne il nome è l’ex ingegnere capo del Genico Civile di Catania Zuccarello che sostiene di avere avuto indicazioni dall’assessore attraverso una terza persona.

“Sono dispiaciuto per essere tirato in ballo in una vicenda che mi vede completamente estraneo, se non per aver compiuto la consueta attività di stimolo e vigilanza che interessa i lavori pubblici di tutta la Sicilia” commenta proprio l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone.

“Come già ribadito in passato – aggiunge l’assessore – confermiamo la fiducia nella magistratura, impegnata a vigilare sull’attività della pubblica amministrazione nell’interesse di tutti. È giusto e naturale che le eventuali condotte illecite vadano perseguite, senza che ciò getti un’ombra sull’intera e importante mole di lavoro e sull’impegno del Genio civile di Catania in questi anni. Posso dare conferma della circostanza in cui, durante un sopralluogo ad Aci Catena, alla presenza dell’amministrazione comunale e di altri parlamentari regionali, chiesi che venisse completato il lavoro di risanamento del dissesto idrogeologico di via dei Ciclopi mediante la pavimentazione e la riqualificazione dell’intera strada. Questo con l’obiettivo di dare decoro e dignità alla zona di Vampolieri, da tempo alle prese con forti disagi. Confidiamo che tutte le persone coinvolte nell’indagine possano fare chiarezza sulle loro posizioni”.

 

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