Ha spento dieci candeline Corti in Cortile, il Festival Internazionale del Cortometraggio, ed anche in questa nuova edizione ha tenuti incollati per tre giorni alle poltrone gli spettatori con una selezione di ventuno opere provenienti da tutto il mondo, che hanno commosso, appassionato, turbato e divertito: tutte le declinazioni dell’emozione, in opere di pochi minuti.
Ieri sera la finale del concorso di cortometraggi, condotta dalla giornalista Simona Pulvirenti, ha decretato i migliori lavori selezionati dal direttore artistico Davide Catalano, e consegnato le statuette. A scegliere i vincitori una giuria di qualità composta da Claudio Canepari, regista, autore tra gli altri, dei documentari su Mafia capitale, Ilaria Alpi, Andrea Camilleri, la cattura di Provenzano, Ivan Scinardo, direttore della sede Sicilia del Centro Sperimentale di cinematografia – Scuola nazionale di cinema, Piergiorgio Di Cara, scrittore e sceneggiatore e Davide Bennato, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e Sociologia dei media digitali presso l’Università degli Studi di Catania.
Il Premio “Corti in Cortile 2018” è andato ad “El Atraco”, di Alfonso Diaz, che racconta la storia di un ladro di professione ritrovatosi, suo malgrado, a contendersi una rapina con un ladro improvvisato. Per essere riuscito a raccontare una storia che tocca diverse corde emotive all’interno di una narrazione profondamente umana, magistralmente sostenuta da una notevole maestria cinematografica, il prestigioso riconoscimento è stato assegnato al corto spagnolo.
Premio Miglior fotografia per “Così in terra”, di Pier Lorenzo Pisano, per aver valorizzato l’uso della luce al servizio della descrizione delle macerie che il terremoto lascia nel paesaggio e nell’animo dei protagonisti.
Premio Miglior sceneggiatura, ex aequo, per “Il regalo di Alice” di Gabriele Marino, per aver raccontato in un gioco metalinguistico il potere consolante liberatorio del cinema e del suo linguaggio d’elezione: il montaggio; e per “Parru pi tia” di Giuseppe Carleo, per aver costruito un racconto intorno ad un rituale apotropaico calandolo in un contesto contemporaneo che lo rende allo stesso tempo arcaico e comico.
Premio Mariella Lo Giudice Miglior Attore/ Miglior Attrice a Juanma Lara, protagonista di “El Atraco”, per essere riuscito a mantenere un’interpretazione assolutamente credibile pur variando notevolmente la gamma di emozioni manifestate durante il lungo piano-sequenza finale, e Daphne Scoccia protagonista di “Cristallo” di Manuela Tempesta, per aver accompagnato lo sviluppo della storia con una ottima capacità attoriale in grado di concretizzare emozioni fortissime, dall’innamoramento, al disagio, alla paura.
Menzione speciale della giuria ad “Anniversary”, di Angelica Germanà Bozza, per aver raccontato una storia di ricerca della propria identità con dignità, profondità ed affetto, in cui si festeggia la vita attraverso un anniversario luttuoso, senza cedere alla retorica del dolore e del dramma personale.
“Parru pi tia”, scelto dal pubblico della prima serata come il corto migliore in programmazione, riceve anche il premio speciale Globus Television Aword, critica cinematografica e televisiva, dall’editore di Globus TV Enzo Stroscio.
Infine il Premio Giuria Popolare 2018, da quest’anno intitolato a Sebastiano Gesù, grande uomo di cinema recentemente scomparso, critico cinematografico, autore e direttore di prestigiosi festival, è andato a “Viola, Franca”, di Marta Savina, la vera storia di Franca Viola che nel 1965 fu la prima donna italiana a ribellarsi al matrimonio riparatore.
Durante la serata ospite Donatella Finocchiaro, protagonista di “8 Giugno ’76”, di Gianni Saponara, commovente racconto dell’attentato del 1976 al giudice Francesco Coco, all’autista Antioco Deiana e all’agente della scorta Giovanni Saponara. Una collaborazione quella tra la Finocchiaro e Saponara che continuerà, spiega il regista, con un nuovo corto in preparazione.
Un saluto è arrivato anche dalla neo vincitrice del concorso “Una ragazza per il cinema”, la catanese Naomi Moschitta, già al lavoro sul suo primo set da reginetta della celluloide.
A chiudere la serata la proiezione del corto vincitore della sezione Cinema e Psichiatria, curata da Totò Calì “Smiley”, di Daniele Di Mauro, scritto da Antonio Ciravolo, con la partecipazione di Tiziana Giletto, una storia di amicizia e integrazione, con protagonisti i pazienti della Comunità Terapeutica Riabilitativa “Oasi Regina Pacis”, che accoglie persone affette da patologia psichiatrica diversificata.
Corti in Cortile è stato ideato e organizzato dall’associazione VisioneArte, in collaborazione con il Comune di Catania, Assessorato alla Cultura, la Regione Siciliana, Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo, l’Accademia di Belle Arti di Catania, e Siciligrassi, partner dell’evento.
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