“Apprendiamo con grande soddisfazione che il governo Draghi ha fatto sua la nostra richiesta di inserire un Cyber parco all’interno della strategia nazionale per la cybersicurezza. Il mio auspicio è che si possa fare all’ex Cara di Mineo. Ci auguriamo che il consorzio nato per realizzarlo lo prenda in seria considerazione”. Lo afferma il presidente della commissione Difesa della Camera, il cinquestelle Gianluca Rizzo, che all’idea di realizzare un Cyber parco all’ex Cara lavora da tempo.

L’ok all’ordine del giorno lo scorso luglio

“A Luglio dello scorso anno – dice Rizzo – è stato accolto un mio odg che impegnava a considerare prioritariamente per la realizzazione di un Cyber parco nell’area dell’ex Cara, un territorio che per anni è stato il principale indotto economico del Calatino e su cui bisogna tornare a creare nuova economia”. Il via libera all’istituzione del Cyber parco in Italia è arrivato nei giorni scorsi, nell’ambito degli 82 punti in cui si articola il Dpcm che autorizza la strategia nazionale per la cybersicurezza.

Potenziale volano di sviluppo

“Tra questi 82 punti – conclude Rizzo – c’è anche la realizzazione del parco a cui lavorerà un consorzio appositamente costituito. La struttura potrebbe essere un formidabile volano di sviluppo, visto che mira ad integrare giovani, startup e aziende che a vario titolo operano nel campo della cybersicurezza, un settore che col passare degli anni è diventato sempre più strategico anche a conferma di quanto sta accadendo in questo periodo storico”.

Cosa prevedeva l’ordine del giorno del cinquestelle

In base a una modifica proposta dall’onorevole Angelo Tofalo (Movimento 5 stelle), l’Agenzia può promuovere la costituzione di cosiddetti cyber parchi sullo modello israeliano di Beer Sheva, ossia “aree dedicate allo sviluppo dell’innovazione finalizzate a favorire la formazione e il reclutamento di personale nei settori avanzati dello sviluppo della cybersicurezza, nonché promuovere la realizzazione di studi di fattibilità e di analisi valutative finalizzate a tale scopo”. A tal proposito, il governo si era impegnato, come raccomandazione, “a considerare prioritariamente, nell’ambito della promozione della costituzione delle aree dedicate allo sviluppo dell’innovazione, l’idoneità del sito dell’ex Cara di Mineo, in ragione delle peculiarità dell’area”, come previsto dall’ordine del giorno presentato dall’onorevole Gianluca Rizzo, che già in passato aveva proposta l’ex Cara come Beer Sheva.

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