La mente dello spaccio a Gravina di Catania e a Mascalucia era Mario Pace, 57 anni, ergastolano per avere commesso più omicidi durante la guerra di mafia tra il clan Cappello e i Laudani mussi ‘ri ficurinia.

Detenuto da oltre un decennio Pace aveva contatti stabili con il resto dell’organizzazione grazie ad un computer con il quale comunicava all’esterno del carcere e anche grazie a dei permessi premio. Ed era lui ad avere trovato la strada giusta per l’acquisto di cocaina in Olanda grazie alle sue conoscenze con un altro detenuto.

Seguendo i suoi pizzini e i colloqui in chat i carabinieri hanno ricostruito la maxi piazza dello spaccio che all’inizio dell’attività aveva la sua base logistica nel chiosco “Baly” di Gravina di Catania, ma che si era talmente specializzata da eseguire anche consegne a domicilio.

Quindici le persone arrestate: il provvedimento è stato notificato a Mario Pace. La banda di spacciatori sul territorio era guidata da Roberto Vitale, legato a Rosa Pace sorella del boss ergastolano e Roberto Cosentino. Per accrescere i loro compensi gli spacciatori si davano particolarmente da fare dal momento che venivano pagati a percentuale.

I vertici della banda avevano anche pianificato furti e rapine in farmacie e ad un portavalori per ottenere denaro contante e acquistate grosse partite di droga.

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