L’hanno definita una richiesta d’aiuto, ma ha il tenore di un appello disperato. Le organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, UilCom, Ugl spettacolo, Fials , Libersind e Snalv, sono seriamente preoccupate per le sorti dell’ente Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania.

In un comunicato, i sindacati segnalano che per il 2018 il teatro dovrà programmare la stagione lirica e quella sinfonica con tre milioni in meno dopo le direttive del bilancio della Regione Siciliana.

Secondo quanto trapela la riduzione del contributo ordinario scenderebbe a 9.549.000 “per tanto – scrivono – qualora non vi fosse un adeguato reintegro del contributo pubblico si prospetta “l’ineludibile blocco delle attività”, visto che i finanziamenti non servirebbero neanche a coprire gli stipendi dei lavoratori”.

Nella nota i sindacati chiedono “alla Regione di porre con estrema urgenza rimedio e al sindaco di Catania Enzo Bianco di sostenere una delle istituzioni culturali più importanti del territorio e se necessario chiederemo di consegnare le chiavi del teatro a chi ha determinato questa lenta agonia”.

I segretari delle sigle sindacali rimarcano che non si permetterà che “a pagare le conseguenze siano i lavoratori e che si chieda solo il loro sacrificio, portando avanti le attività ad ogni costo anche al prezzo di dimezzare il loro stipendio”.

“Il nostro per ora è solo una richiesta di aiuto prima che sia troppo tardi – concludono – infatti ci potremmo ritrovare il 23 settembre anziché festeggiare il Cigno catanese a celebrare la chiusura del Teatro Massimo Vincenzo Bellini”.