Se il Covid non si fosse messo di mezzo, per il secondo anno consecutivo, a partire da oggi sarebbe entrata nel vivo – con tanto di pubblico – la festa in onore di Sant’Agata, la patrona di Catania.
In questa festa “non” festa, l‘installazione artistica polisensoriale di Giuseppe Stissi intitolata “Del tuo ritorno”, vuole rievocare i suoni, gli odori, le sensazioni di questa celebrazione così viva e intensa tanto cara ai catanesi ed ai siciliani.
Oggi l’inaugurazione a Porta Garibaldi
Dal pomeriggio odierno fino al 6 febbraio e poi per giorno 12 a Porta Garibaldi sarà possibile visitare l’opera a cura di Irene Catania/laboratorio Kina, organizzata dalle Associazioni Acquedotte e Treviehandmade, con il patrocinio del Comune del capoluogo etneo.
Un riassunto simbolico
Un’opera che si propone come un “riassunto” simbolico della festa in un luogo, Porta Garibaldi, che a sua volta è un libro di pietra da sfogliare.
Stissi “Ho voluto riproporre i momenti della festa in un luogo simbolo”
Giuseppe Stissi, l’autore dell’opera, ha spiegato il significato del suo lavoro ed il perché la sua opera sia stata istallata al Fortino. “In un posto come il Fortino che di per sé conserva la sua memoria – sottolinea – facendo parte da sempre della Festa di Sant’Agata, ho voluto riproporre quelli che sono i momenti della festa”.
“Ho immaginato un enorme guanto bianco”
Il visual artist ha continuato a descrivere il suo lavoro: “Di conseguenza ho lavorato col video, ho manipolato l’audio, ho immaginato questo enorme guanto bianco disperso in uno spazio parallelo, dove continuo a vivere la Festa di Sant’Agata in questo momento storico. L’idea di realizzarlo proprio in questo posto è perché lo definisco quasi un non luogo che però ha una stratificazione sensoriale che racchiude quello che può essere il riassunto della vera Festa di Sant’Agata”.
Catania “È un racconto emotivo”
Irene Catania, del Laboratorio Kina e curatrice dell’installazione, osserva: “Chi fruirà dell’istallazione di Giuseppe, non si troverà di fronte ad un racconto per immagini. Tutt’altro. Giuseppe decostruisce l’immagine e la omette. È un racconto emotivo che non si racconta attraverso un’immagine ma attraverso i segni di quello che è Festa di Sant’Agata. Segni che si fanno suono e odore e che raccontano di un sentire di quell’aspetto emotivo di questo evento della città di Catania”.
Rievocazione dell’ultima celebrazione in pubblico
Il visual artist Giuseppe Stissi rievoca i giorni intensi dell’ultima celebrazione in pubblico, del febbraio 2020, alla “vigilia” dello scoppio della pandemia.
Questa vuole essere un’esperienza immersiva e simbolica che, in pochi metri quadrati, fa entrare il visitatore in una sorta di “spazio parallelo” dove la festa vive e continua: che sia l’arte, la memoria o la fede. In questo spazio bastano pochi ma intensi elementi a far rivivere l’atmosfera di quei giorni: la rappresentazione in pixel di un guanto abbandonato, le grida distorte dei devoti, l’aroma dei “torronari”, i palloncini della festa.
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