Continua a tenere banco il caso delle dimissioni di Angela Mazzola da assessore comunale al Commercio ed in Consiglio comunale a Catania volano stracci.

La vicenda, che sta creando non pochi malumori fra i partiti della maggioranza, è stata analizzata dal capogruppo del Pd, Giovanni D’Avola che già ieri sera aveva inviato una nota in cui non mancavano toni critici sull’operato della Mazzola.

“La scelta dell’assessore Mazzola permette di voltare pagina in un settore decisivo per il futuro della città – si legge nella nota –. La ringraziamo per l’impegno e per aver preso atto delle difficoltà che la sua azione ha riscontrato nel rapporto sia con il Consiglio comunale, sia con il mondo produttivo catanese, con numerosi alti e bassi. Proprio nel momento in cui il sindaco Bianco ha siglato l’importantissimo Patto per Catania con il premier Matteo Renzi, che consentirà la realizzazione di progetti concreti e uno sviluppo della città di grande prospettiva, un’accelerazione nel settore commerciale potrà accompagnare questa crescita”.

Poco fa la replica del gruppo consiliare Articolo 4 che non risparmia stilettate all’esponente dem.

“Innanzitutto un cordiale ben svegliato al capogruppo del Pd Giovanni D’Avola al quale ogni tanto qualcuno scrive qualcosa da dichiarare. Ma se il tenore delle dichiarazioni che gli preparano è questo, avrebbe fatto meglio a restare zitto e continuare a dormire vista l’evidente caduta di stile. Appare quantomeno improprio che il capogruppo di un partito di maggioranza parli in questi termini di un assessore della sua stessa amministrazione”, scrivono i consiglieri di Articolo 4 al Comune di Catania.

Il comunicato prosegue con ‘il ringraziamento all’assessore Mazzola per il lavoro svolto’ e continua con un’analisi politica che lascia trasparire quanto sia tesa la situazione a Palazzo degli Elefanti: “E’ giunto – si legge –  il momento di aprire una riflessione sulla città, sulle sue esigenze e sul rispetto del Patto che ‘Bianco sindaco’ ha stretto con i cittadini catanesi”.

I catanesi hanno bisogno di risposte e non solo di belle parole, bei progetti e buone intenzioni. Occorre affrontare i temi veri della città. Questo non è più il tempo dei silenzi ne quello dell’immobilismo ma il tempo dell’azione concreta e visibile che porti benefici e soluzioni”.

“L’auspicio – concludono i consiglieri di Articolo 4 – è che si esca da questa impasse con un rilancio vero e non certo proseguendo con piccole beghe che non ci interessano e non fanno parte del nostro modo di concepire la politica come servizio”.

Di altro tenore, invece, il comunicato del Pd centro storico che chiede lumi sull’intera vicenda: “Per quali ragioni l’assessore non dichiara le motivazioni che l’hanno portata alle dimissioni ed ancora perché non espone le questioni e i risultati raggiunti durante il suo incarico?” afferma Paolino Mangano.

“Sono convinta- dice Adele Palazzo – che l’assessora Mazzola abbia profuso impegno nel portare avanti l’incarico a lei assegnato pur non raggiungendo gli obbiettivi prefissati. Nel gennaio del 2014 denunciammo come circolo PD centro Storico la mancanza del regolamento sui dehors, questione importantissima non solo per il centro storico, dove si concentrano tantissime attività di ristorazione; altra aspetto fondamentale, non è stata trovata la giusta sintesi tra gli interessi delle tantissime associazioni dei residenti nel centro storico e i commercianti. Insomma è mancata una visione ed un progetto di sviluppo sul centro storico”.

A stretto giro di posta arriva anche la nota del consigliere dem (vicinissima a Valeria Sudano), Ersilia Savarino che ribadisce come le dichiarazioni di Giovanni D’Avola “sono state rilasciate a titolo personale e non trovano l’appoggio in una larga parte del Partito Democratico”.

“Come sempre – prosegue la nota – questo tipo di dichiarazioni sono state rese senza aver prima intrapreso una condivisione di gruppo ma, al contrario, mettendoci di fronte al fatto compiuto pensando, magari, che avremmo accettato passivamente questo tipo di condotta.  In seno al nostro gruppo, infatti, sono presenti  anime diverse e la mia è sicuramente “renziana”. Posizione che rifiuta i facili proclami perché è orientata verso il confronto, la coesione e la decisione presa in comune”.

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