Ha sparato cinque colpi puntando dritto contro l’obiettivo e poi è fuggito a piedi con la pistola posata nella cintola.
E’ la ricostruzione della sparatoria avvenuta nella zona del Castello Ursino in cui è rimasto ferito Angelo sciolino, 29 anni, fatta dai carabinieri che hanno arrestato un minore di 16 anni con l’accusa di tentato omicidio.
Il sedicenne che ha premuto il grilletto è il figlio di Sebastiano Musumeci, 40 anni, ferito a colpi di pistola lo scorso 8 giugno nel quartiere San Cristoforo. Adesso gli investigatori stanno cercando di ricostruire l’eventuale relazione tra quanto avvenuto in via Di Giacomo ad inizio estate e la sparatoria di ieri.
Sono le 18:20 circa di ieri, quando una pattuglia del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Piazza Dante, impegnata in un servizio di controllo del territorio, tra via Plebiscito in direzione Piazza Federico di Svevia nota un giovane che a passo sostenuto, quasi di corsa, cerca di nascondersi.
I militari decidono di fermare il giovane che si mostra nervoso al punto da tremare: alla cinta dei pantaloni, ha una pistola Beretta calibro 9×21, con la canna ancora calda, odorante di polvere da sparo combusta e il colpo in canna. Il giovane viene portato in caserma a Piazza Dante per essere ascoltato.
Pochi minuti prima il minore aveva esploso cinque colpi di pistola, a distanza ravvicinata, contro Angelo Sciolino per poi cercare di rintanarsi a casa, distante poche centinaia di metri. La fuga verso la sua “area protetta” è stata però interrotta dai carabinieri del Nucleo Operativo di Piazza Dante.
E’ in caserma che il ragazzo confessa di avere sparato motivando il gesto in prima battuta come frutto di dissidi tra i nuclei familiari di appartenenza suo e della vittima, vicini di casa (pochi numeri civici infatti separano le residenze delle due famiglie, nel cuore del quartiere di San Cristoforo).
Gli investigatori della Polizia di Stato, intervenuti sulla scena del crimine in Piazza Federico Di Svevia hanno intanto sequestrato 5 bossoli del tutto compatibili con l‘arma trovata addosso al minorenne, risultata rubata nel 2014 ad un vigile urbano della provincia di Messina.
Il minore che dovrà rispondere di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco è stato rinchiuso nel centro di accoglienza per i minorenni di via Franchetti.
La vittima, nonostante sia stata raggiunta da numerosi colpi, uno dei quali addirittura in viso (ha trapassato le guance), non è in pericolo di vita ed è ricoverata all’Ospedale Vittorio Emanuele.
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