Parte anche da Catania la protesta delle donne del sindacato contro l’introduzione di un nuovo articolo del codice penale, il 162 ter, che prevede l’estinzione dei reati a seguito di condotte riparatorie, tra questi lo stalker.
E non a caso: stando alla relazione presentata dal presidente della Corte d’appello Giuseppe Meliadò nel marzo scorso, il numero di stalker indagati dai pm catanesi è in aumento del 12%.
Il coordinamento donne Cgil si dice “estremamente preoccupato di fronte all’ipotesi di un drastico indebolimento della normativa contro lo stalking. Lo diciamo da una città che a già visto molti, troppo femminicidi riempire le cronache dei giornali. Lo facciamo per Stefania, Veronica, Giordana, Maria Rita, tutte le altre donne vittime di femminicidio. Lo facciamo per le nostre figlie, le nostre sorelle, per noi stesse.
Oggi il ministro Orlando rassicura sulla possibilità di una correzione, e questa marcia indietro la dobbiamo alle pressioni delle donne di Cgil, Cisl e UIL che hanno fatto sentire la loro voce in queste ultime ore.
Ma non possiamo fermarci alle rassicurazioni verbali. Vogliamo conoscere i termini della modifica della legge prima che vada in Gazzetta”.
Per la responsabile del dipartimento Politiche di genere della Cgil, Angela Battista: “Vogliamo ricordare che é appena del 25 giugno scorso il richiamo all’Onu al nostro governo sulla mancata responsabilità dello Stato nella risposta al contrasto alla violenza sulle donne e sulla ratifica della convenzione di Istanbul, per la prevenzione della violenza, la protezione delle vittime e la condanna dei colpevoli che l’Italia avrebbe dovuto firmare ad aprile di quest’anno”.
Conclude Giacomo Rota, segretario generale della Camera del lavoro: “La Cgil nazionale non si fermerà sino a quando non sarà modificata la legge e dalle camere del lavoro il sostegno sarà alto, sia in termini di informazione dell’opinione pubblica, sia in termini di pressing presso le istituzioni”.
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