Bisogna tornare all’inverno del 2002, a quell’eruzione che distrusse i parcheggi della stazione sud dell’Etna, per ricordarsi degli ultimi feriti causati ‘indirettamente’ dal vulcano.
Allora il fronte lavico che travolse il vecchio centro direzionale entrò a contatto con un boiler e le schegge di materiale lavico colpirono alcune persone che si trovavano nelle vicinanze.
Un fenomeno, tuttavia non naturale quello di allora, che può assomigliare comunque a quanto avvenuto stamane in prossimità della colata lavica che entrando a contatto con una sacca di neve ha provocato una esplosione freato-magmatica.
Si tratta di un fenomeno ricorrente nei periodi invernali: quando – qualora vi fosse come oggi un’eruzione – il magma riscalda la terra provocando l’evaporazione quasi istantanea dell’acqua, con conseguente esplosione di vapore, acqua, cenere e roccia.
In epoca recente le uniche vittime provocate dall’Etna restano i nove turisti rimasti uccisi nel 1979 quando dalla Bocca Nuova saltò improvvisamente un ‘tappo’ che travolse un gruppo.
Le eruzioni sul vulcano siciliano restano eventi che possono essere sfruttati turisticamente, serve sempre prudenza e rispetto per la montagna vivente.
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