Dopo la paura, la conta dei danni. Alla Plaia di Catania, all’indomani del violento incendio che ha distrutto alcuni stabilimenti balneari e decine di auto e spinto i bagnanti in mare per la paura, è il giorno dei primi bilanci. Ombrelloni, sdraio, cabine in legno distrutti dal fuoco.
Alberi e altissime palme bruciati. Il boschetto della Plaia devastato con alcuni focolai ancora accesi, dai quali si alzano colonne di bianco, tenuti sotto controllo da vigili del fuoco, forestale e protezione civile. Accanto un grosso impianto di distribuzione di carburanti sfiorato dall’incendio.
Un forte odore acre di bruciato che arriva fino al centro della città. E’ uno scenario da ‘the day after’ infernale quello di oggi alla Plaia di Catania nel quale si innesta quello da ‘ordinaria amministrazione’: centinaia di bagnanti che, zaini in spalla e borsoni e buste in mano, si apprestano ad affollare la spiaggia sabbiosa del litorale. Si guardano attorno, scattano foto e filmano con i cellulari e poi via verso il lido.
Sulla spiaggia c’è già gente stesa al sole in una giornata che meteorologicamente si annuncia calda, ma non torrida come quella di ieri. E ci sono le prime persone in mare, ma questa volta per fare il bagno e non per sfuggire alle fiamme.
Quella di ieri è stata una giornata di incendi in tutta la Sicilia. Sgomberate case e villaggi turistici. la situazione più difficile quella intorno alla discarica di Bellolampo al quarto incendio in un solo mese
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