“La cordata facente capo a Confcommercio prende atto della comunicazione “prudente” del Ministro Carlo Calenda. Dubitiamo che il governatore Crocetta possa revocare alcunchè e attendiamo l’esito della conferenza Stato-Regione che, a questo punto, diventa urgente convocare e riunire”.

Una nota di poche righe dove le parole, appena sussurrate, fanno comprendere quanto sia complessa ed intricata la questione legata all’accorpamento – o non accorpamento, a seconda dei punti di vista – delle Camere di Commercio di Catania-Siracusa-Ragusa.

Il comunicato di Confcommercio segue quanto si è appreso in mattinata dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, il quale ha fatto sapere che il ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda ha inviato una nota a Palazzo d’Orleans in cui ha palesato le perplessità sull’accorpamento della Camera di Commercio di Catania-Siracusa-Ragusa, anticipando anche che porterà il caso in Conferenza Stato-Regioni con una nuova proposta che prevede l’autonomia delle Camere di Commercio di quel territorio.

Crocetta, stamani, ha aggiunto che ‘revocherà immediatamente il decreto’, ma secondo la cordata di Confcommercio – almeno stando al contenuto sibillino della nota inviata nel pomeriggio – il governo non potrebbe farlo. Forse perché sarebbe necessario un passaggio legislativo o il parere dei commissari (Catania e Siracusa) e del Consiglio camerale di Ragusa. Ma sono solo ipotesi.

E’ chiaro che la scadenza della Conferenza Stato-Regioni diventa cruciale perché da quell’appuntamento passa il destino della riforma in Sicilia.

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