La Procura di Caltagirone ha aperto un’inchiesta sulla denuncia di una migrante nigeriana ospite del Cara di Mineo che il 9 dicembre ha partorito una bambin, sostenendo di essere in attesa di due gemelli. “Stiamo svolgendo gli accertamenti del caso – afferma il procuratore Giuseppe Verzera – e al momento il fascicolo è conoscitivo. Aspettiamo l’esito di esami e perizie. Stiamo verificando cosa sia veramente accaduto”. A sostegno della ricostruzione della donna ci sarebbe un’ecografia eseguita nell’ospedale Santo Bambino di Catania in cui si evidenzia la presenza di due feti. La donna, sottoposta a parto cesario, e che parla soltanto inglese, ha visto sua figlia solo quatto giorni dopo il parto. Secondo l’ospedale di Caltagirone si sostiene che l’ecografia fatta nel nosocomio evidenziava la presenza di un feto e che è nata una bambina. La donna è assistita psicologicamente e legalmente da esperti del Cara di Mineo.
Per l’Asp di Catania ‘nessun neonato scomparso’
Il procuratore Verzera ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche negli ospedali di Catania e Caltagirone dove la donna, che ha 25 anni, è stata ricoverata. La nigeriana, che sarebbe rimasta incinta durante la permanenza in Libia dove avrebbe avuto una relazione con un giovane del Mali, è assistita da un legale e da una mediatrice culturale del centro e ha denunciato “la scomparsa di uno dei miei due gemelli”. E’ stata ricoverata per controlli nell’ospedale Santo Bambino di Catania dopo il suo sbarco in Sicilia. Nella sua denuncia afferma che dalle ecografie che aveva fatto, anche in Libia, “si vedevano due feti e la gravidanza andava bene”. La Procura di Caltagirone ha delegato le indagini alla polizia di Stato.
(foto archivio)
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