I giornalisti del quotidiano La Sicilia hanno proclamato cinque giorni di sciopero. A pesare “gli impegni non mantenuti” dall’editore, i tagli lineari e sopratutto le prospettive per il futuro.

“Non basta un ‘grazie’ dell’Editore per ripagare anni di sacrifici dei colleghi per poi non pagare gli stipendi, un diritto contrattuale per il lavoro svolto”. Lo afferma, in una nota, la sezione di Catania dell’Assostampa che si dice “preoccupata per il precipitare degli eventi nel Quotidiano più diffuso dell’Isola, con un pacchetto di 5 giornate di sciopero consegnate al Cdr dalla assemblea dei redattori”.

“Gli impegni non mantenuti, a nostro avviso – aggiunge Assostampa Catania – celano la volontà di inasprire gli animi e dare la stura ad un piano industriale da parte dell’Azienda fatto sostanzialmente di tagli lineari sulla busta paga dei dipendenti. I giornalisti interni de La Sicilia ed i collaboratori in questi anni si sono prodigati per garantire l’informazione, senza mai guardare ad orari di lavoro ed ai tagli stipendiali avvenuti. Non da ultimo quelli legati all’emergenza Coronavirus per cui questa associazione ha firmato più volte interventi di solidarietà. Così come – si legge ancora nella nota – l’accordo firmato nei mesi scorsi per una soluzione economica nei confronti dei collaboratori che erano in attesa delle mensilità pregresse risalenti addirittura a diversi anni addietro e poi riconosciute dai Commissari. Soluzione che, appunto per venire incontro all’Azienda, prevede la rateizzazione del debito. Ecco, i giornalisti la loro parte l’hanno sempre fatta a discapito delle loro tasche, delle loro ferie, del loro tempo. Inutile nascondersi dietro alla, seppur vera, crisi del mondo dell’informazione. Poco o nulla – scrive Assostampa Catania – è stato fatto da parte del gruppo Ciancio. Nessuna programmazione, nessun progetto editoriale reale, se non un nuovo formato del quotidiano che, per quanto apprezzabile sul piano grafico e dei contenuti, in realtà ha fatto crescere i costi. L’Associazione di Catania, nei vari incontri (ufficiali ed informali) si è sempre resa disponibile a trovare, in sinergia con l’Editore ed il Cdr, un percorso per garantire un futuro al giornale, storia dell’informazione catanese e regionale. Stiamo ancora aspettando. Manca la volontà? O peggio, ci sono altri progetti? Questa Associazione – conclude la nota – dal suo insediamento, è stata con i fatti vicina ai colleghi. Adesso lo sarà ancora di più”.

“In un’epoca contrassegnata dall’esigenza di conoscenza da parte dei cittadini, l’informazione riveste ancora di più un ruolo principale, fondamentale, anche per contrastare l’imperare delle fake news. Per questo esprimo stima incondizionata e solidarietà ai giornalisti del quotidiano La Sicilia che svolgono un ruolo importante a favore dei siciliani”. Lo dice il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, a proposito delle rivendicazioni avanzate dall’assemblea dei giornalisti del quotidiano La Sicilia, nei confronti della Domenico Sanfilippo Editore. “Il compito di informare con costanza, qualità, verificando le notizie – prosegue Barbagallo – non può prescindere dal rispetto degli accordi contrattuali e dal riconoscimento delle spettanze previste. Pur considerando il grave momento di crisi, che investe anche il mondo dell’informazione, auspico che l’editore del prestigioso quotidiano catanese ascolti l’appello proveniente dai ‘suoi giornalisti’ accogliendone le richieste, più che legittime”.

“In questi mesi i giornalisti e i lavoratori de La Sicilia hanno offerto un servizio pubblico essenziale, caricandosi anche enormi sacrifici economici per garantire a tutti i siciliani un’informazione attenta e puntuale. Ora tutti i loro sacrifici vengono ripagati con la minaccia concreta, da parte della famiglia Ciancio, di nuovi tagli e di riduzioni di organico. È inaccettabile”. Lo afferma il presidente della commissione regionale Antimafia, Claudio Fava, che esprime “la più convinta e sincera vicinanza ai lavoratori del giornale impegnati in una vertenza per difendere i propri diritti e quelli dei siciliani che meritano un’informazione attenta e plurale” e auspica che “il governo regionale e quello nazionale intervengano presto, con ogni mezzo, per tutelare l’informazione in questa regione, assoluto bene comune per tutti”.