Parte da Catania la proposta di introdurre l’obbligo del Green pass per consentire anche al pubblico di accedere alle sedute del Consiglio Comunale. La proposta arriva dal vice presidente Carmelo Nicotra.

L’ordine del giorno

Un ordine del giorno per introdurre, da subito, l’obbligatorietà del green pass per l’accesso ai lavori del consiglio comunale di Catania. La proposta, avanzata dal vice presidente del consiglio comunale di Catania, Carmelo Nicotra, riguarda consiglieri e pubblico. L’approvazione dell’ordine del giorno consentirebbe così il ritorno dei cittadini in sala consiglio.

Un segnale per tornare alla normalità

“Sarebbe un segnale importante – spiega Carmelo Nicotra, vice presidente del consiglio comunale – anche per un ritorno alla normalità. Per la presenza del pubblico in sicurezza, basterebbe ridurre il numero di posti disponibili. L’applicazione dell’obbligatorietà del green pass anche per i consiglieri comunali sarebbe inoltre un modo concreto per dare l’esempio. Le regole che valgono per tutti i cittadini, valgono anche per noi”.

A Palermo invece è ancora bagarre sul voto in presenza

Lo scorso 23 settembre è andato in scena a Palazzo delle Aquile, sede del Consiglio Comunale di Palermo, uno scontro violentissimo sul voto in presenza. Vera e propria bagarre tra il presidente del Consiglio Totò Orlando e la capogruppo del Movimento 5 Stelle Viviana Lo Monaco. La contesa tra i due? Le condizioni di sicurezza anti Covid dell’Aula.

Secondo l’esponente grillina non ci sarebbero state le condizioni per partecipare in presenza dato che “molti consiglieri comunali non portano neppure la mascherina”. Orlando invece le ha replicato, dicendo che l’Aula “tiene comportamenti composti e non scorgo pericoli di sorta. Chi era amante delle sedute da remoto – ha replicato – se ne faccia una ragione perché siamo pagati per stare qui”.

Lo Monaco, dal canto suo, ha lamentato la mancanza di sanificazione degli scranni di Sala delle Lapidi, e a quel punto Orlando ha sbottato: “Lei è una bugiarda!”, e lei: “Non si permetta!”.

Lo scontro è proseguito

Lo scontro tra i due è proseguito nei giorni scorsi, il 29 settembre: “Oggi – denunciava la Lo Monaco – si è consumata l’ennesima prova di forza da parte di un Presidente del Consiglio comunale sempre più vittima dei propri impulsi e sempre meno rispettoso delle regole alle quali tutti, compreso lui, dovrebbero essere sottoposti. Il condizionale è d’obbligo, visto l’arbitrio che regna a Palermo. Trovo inaccettabile e profondamente grave la censura alla quale oggi sono stata sottoposta nella mia qualità di Consigliera comunale nell’esercizio delle mie
funzioni a Sala delle Lapidi. Ebbene, il Presidente, sprezzante dei miei richiami invocati dai banchi al Regolamento e alla Sig.ra Vicesegretario Generale, rimasta in silenzio, ha pubblicamente dichiarato di non ravvisare nessun elemento valido per darmi la parola, impedendomi di intervenire anche a fine seduta. Questo modo prepotente di presiedere, privo di qualunque forma di controllo e garanzia di democrazia, è un pessimo esempio dato ai cittadini spettatori e a quei rappresentanti delle istituzioni che meriterebbero parità di trattamento nel corso di un dibattito d’Aula, al di là degli schieramenti politici o delle opportunità momentaneamente ravvisate”.