Reperti archeologici di grande valore sono stati rintracciati dalla guardia di finanza di Catania. Si tratta di pezzi originali che risalgono all’età ellenica, quindi parliamo del V secolo avanti Cristo.

L’operazione

L’operazione è stata portata avanti dai militari del comando provinciale della guardia di finanza di Catania, nel corso di un controllo sul territorio. Ad essere stati fermati due soggetti a bordo di un’autovettura con due pregevoli teste in terracotta di origine ellenica, presumibile frutto di scavi archeologici clandestini. I successivi accertamenti hanno permesso di certificare i manufatti come originali e risalenti al V secolo avanti Cristo, il cosiddetto periodo “Severo” dell’arte Greca.

I dettagli

Alle ore 11 si terrà un’apposita conferenza stampa nella sala Koiné del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania della guardia di finanza di via Crociferi, nel corso della quale saranno forniti i dettagli dell’operazione. All’incontro con la stampa saranno presenti il comandante provinciale delle fiamme gialle di Catania, il soprintendente dei Beni culturali e ambientali di Catania e il magnifico rettore dell’università di Catania. I reperti archeologici saranno esposti all’interno della sala.

Nel luglio scorso altra scoperta eccezionale

E’ un momento importante per la Sicilia che sta recuperando importanti pezzi della storia e dell’archeologia. Nel luglio scorso il nucleo subacqueo della soprintendenza del mare della Regione Siciliana è intervenuto in località Tonnarella, a Mazara del Vallo, per verificare la presenza di alcune anfore avvistate nel basso fondale prospiciente i lidi balneari della zona, la cui segnalazione è stata effettuata dalla subacquea mazarese, Francesca Maggio. Le operazioni di recupero si sono svolte con la collaborazione della capitaneria di Porto di Mazara ed hanno permesso di portare in superficie importanti reperti archeologici.

Recuperati quattro anfore e altri frammenti

I subacquei hanno effettuato il recupero di quattro anfore e di altri frammenti di materiale anforaceo. Le anfore sono state subito sottoposte al primo intervento di desalinizzazione su indicazioni dei tecnici della stessa soprintendenza. Il sito subacqueo è stato documentato e rilevato e già nella zona di Tonnarella sono state messe in atto le procedure per verificare la possibile presenza di altre evidenze archeologiche.